Il gip ordina nuove verifiche dopo le contestazioni della famiglia

FAGNANO CASTELLO - La tenacia di un nonno può smuovere le montagne. Gerardo Cesta, detto nonno Gerry, non si è mai arreso di fronte alla tragica morte del nipote Manuel, il 25enne motociclista deceduto il 12 agosto 2019 sulla Statale 283 delle Terme in un incidente stradale. Dopo anni di battaglie legali, il Tribunale di Paola ha riaperto le indagini, accogliendo la richiesta della famiglia di far luce sui presunti ritardi nei soccorsi che avrebbero aggravato le condizioni del giovane.

Bnl

Manuel Cesta perse la vita dopo aver atteso i soccorsi per oltre un’ora. Le prime indagini, archiviate nel 2020, erano state riaperte su opposizione dell’avvocato di famiglia, Giulio Tarsitano, che aveva denunciato «troppi lati oscuri» nella dinamica dell’intervento. Il nonno, convinto che un tempestivo aiuto avrebbe potuto salvare il nipote, ha continuato a lottare per la verità, presentando nuove querele e richiedendo l’analisi di prove chiave, come i filmati della telecamera sul casco di Manuel, misteriosamente scomparsi per giorni. Il gip Carla D'Acunzo ha disposto nuove indagini: «Sulla base degli atti contenuti nel fascicolo, dell'opposizione presentata dalla famiglia e della discussione camerale, non si possono accogliere le motivazioni addotte per l'archiviazione». Ha quindi incaricato la Procura di Paola di estendere le indagini anche a quanti intervennero nelle operazioni di soccorso, finora mai indagati. «Manuel meritava una chance», ripete nonno Gerry, che da cinque anni cerca risposte. La sua determinazione ha portato a un nuovo capitolo nelle indagini, con la speranza che, questa volta, la verità emerga in tutta la sua chiarezza. Le nuove indagini dovranno concludersi entro 60 giorni, ma per la famiglia Cesta è già una vittoria: la giustizia, finalmente, potrebbe fare il suo corso.

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