CORIGLIANO-ROSSANO – «La sospensione dal lavoro di Giovanni Virardi, storico vigilante della Centrale Enel, è la punta dell’iceberg di una situazione ormai insostenibile».
A dirlo è il sindaco Flavio Stasi, che torna a puntare il dito contro la gestione del sito industriale di contrada Cutura, simbolo di un rilancio mai realizzato.
«Come Amministrazione -spiega Stasi- insieme a sindacati e Regione avevamo condiviso un progetto serio, legato all’idrogeno verde, che avrebbe dato un nuovo futuro al sito. Erano pronti 15 milioni di euro del PNRR, ma Enel ha rinunciato, facendoci perdere anche i fondi».
La demolizione delle ciminiere, aggiunge il sindaco, «è ferma da oltre un anno, bloccata da una prevedibile presenza di amianto», mentre la richiesta del Comune di poter riutilizzare la sala macchine in un progetto di rigenerazione e valorizzazione “è rimasta senza risposta da dodici mesi”.
Durissimo il giudizio del primo cittadino sulla gestione aziendale: «La nuova Enel, più che un piano industriale, sembra un commissariamento per liquidazione. Si tagliano contratti di vigilanza e pulizie, ma si rinuncia a investimenti produttivi. Tutto questo su un sito dove la nostra comunità ha sacrificato sangue, occhi, polmoni e cuore per decenni».
E sul fronte politico, Stasi chiama in causa il Governo: «I ministri che qualche mese fa scrivevano accorate lettere per giustificare la sparizione dei fondi ZES destinati al porto, oggi dovrebbero occuparsi delle aziende di Stato e del loro impatto sociale sui territori».
Il sindaco sostiene apertamente la protesta dei lavoratori, definendola «la scintilla per rimettere al centro il futuro del sito».
«Corigliano-Rossano -conclude- non può continuare a subire decisioni calate dall’alto. Il Comune, il Sindaco e la città sono pronti a fare la loro parte per recuperare anni e risorse buttati».
Fonte: Gazzettino Ionico
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