CORIGLIANO-ROSSANO - Momenti di tensione nelle scorse ore davanti alla centrale Enel di contrada Cutura, dove alcuni lavoratori hanno manifestato dopo la sospensione improvvisa di un dipendente della Cosmopol, società che si occupa dei servizi di vigilanza e portierato. La CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno, per voce del segretario comprensoriale Andrea Ferrone, ha espresso «solidarietà alla UIL e al lavoratore colpito da un provvedimento tanto inatteso quanto ingiustificato».
Secondo Ferrone, quanto accaduto rappresenta «solo l’inizio di un problema ben più ampio», legato alla situazione di incertezza che grava sul futuro del sito industriale. Il sindacalista denuncia il «progressivo abbandono della centrale da parte del nuovo management di Enel e del suo amministratore delegato Flavio Cattaneo, lo stesso che tre anni fa cancellò il progetto di riconversione a idrogeno, frutto di due anni di lavoro congiunto tra sindacati e istituzioni locali».
«Oggi -sottolinea Ferrone- vediamo i frutti di quella scelta, che avevamo da tempo segnalato come un rischio concreto. Il sito è in totale incertezza e 50 lavoratori si trovano senza alcuna prospettiva chiara».
Il rappresentante della CGIL coglie inoltre l’occasione per rivolgere «un augurio di buon lavoro al presidente Occhiuto e all’assessore Straface», auspicando un loro intervento diretto sulla vertenza. «È arrivato il momento -conclude Ferrone– che il governo e l’Enel aprano un tavolo di confronto con Cgil, Cisl e Uil. Il territorio non può restare nell’incertezza: serve chiarezza sul destino del sito, sulla bonifica e sul futuro dei lavoratori. La politica si attivi subito, e troverà nel sindacato la consueta disponibilità al dialogo».
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