Comitati in difesa del territorio contro l'impianto nel cuore del Pollino

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LAINO BORGO - «Sorgenia continua con la sua attività di aggressione ai diritti e agli interessi delle nostre popolazioni, fiancheggiata da chi con l’azienda elettrica ha rapporti di subalternità».

Bnl

È quanto sostiene il Forum "Stefano Gioia" in una nota diffusa, dove si legge ancora: «L’arrogante prepotenza di Sorgenia si spinge fino a pensare di non dover rendere conto alle Istituzioni. È infatti la dirigenza aziendale a decidere se, quando e a chi, fornire dati relativi alla Centrale del Mercure e di quali informazioni le Istituzioni debbano accontentarsi. D’altra parte, solo così si può cercare di far passare numeri e dati fantasiosi e inattendibili, in particolare per quanto riguarda il numero degli addetti e gli inesistenti rischi occupazionali. Un atteggiamento arrogante e inaccettabile, supportato anche da chi cerca di pescare nel torbido con motivazioni politiche strumentalmente utilizzate a tutto danno di Calabria e Basilicata e delle popolazioni che le abitano. Chissà perché le polemiche sollevate ad arte non tengono mai conto di un dato fondamentale ed incontrovertibile. Che cioè il “Mostro del Mercure” è una megacentrale che si trova nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e che “divora” ogni anno 350.000 tonnellate di alberi con le ricadute conseguenti su ambiente, salute e occupazione vera e duratura. Una anomalia sconcertante e unica nel panorama nazionale ed europeo. Perciò, chi si batte con e per Sorgenia e contro le nostre popolazioni, puntualmente “dimentica“ che si parla di un mega insediamento industriale nel Parco Nazionale più grande e bello d’Italia. Si vuole equiparare la centrale del Mercure alle numerose altre che si trovano in Calabria, in aree non protette? Si abbia allora il coraggio di abolire il Parco Nazionale del Pollino! Le due cose, insieme, non possono coesistere. Quando il Presidente della Giunta Regionale calabrese – Roberto Occhiuto- con coraggiosa coerenza, a tutela degli interessi veri dell’intera Regione dice che una mega centrale del genere in un parco nazionale non ci può stare, dice una verità tanto sacrosanta quanto ovvia. Non la capisce o fa solo finta di non capire solo chi ha interessi diversi dal corretto sviluppo di una Regione che vuole finalmente sentirsi protagonista nelle decisioni e nelle scelte che la riguardano, senza subalternità e timori reverenziali nei confronti di quei poteri forti che, con comportamenti prevaricatori, pensano di farla da padrone a casa d’altri».

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