«Negati i diritti ai consiglieri e zittite le istanze dei cittadini»

Navanteri

MORANO CALABRO - Il Consigliere comunale Biagio Angelo Severino, secondo per numero di preferenze tra gli eletti, denuncia gravi irregolarità verificatesi nel corso del Consiglio Comunale tenutosi a Morano Calabro il 28 luglio u.s., che ledono in maniera evidente i diritti dei consiglieri e dei cittadini.

«In palese violazione dell’art. 53, comma 4, del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale -dichiara il Consigliere Severino- non mi è stato consentito di illustrare due interrogazioni regolarmente presentate:
- una riguardante i lavori in corso presso Largo San Pietro;
- l’altra relativa alle condizioni delle strade rurali, con particolare riferimento alla
Strada Mangioppo-Pietrafuoco». 
Ma ciò che desta maggiore allarme è quanto accaduto durante l'intervento del Consigliere in aula. Nel tentativo di rappresentare le segnalazioni ricevute dai cittadini, è stato pubblicamente redarguito dalla Presidente del Consiglio Comunale, Avv. Francesca Rosito, la quale ha dichiarato che «non aveva alcun diritto di farsi portavoce delle lamentele dei cittadini», sostenendo che «solo la loro presenza fisica in aula ne avrebbe legittimato la voce». Alla legittima osservazione del Consigliere, secondo cui i cittadini non hanno diritto di parola durante il Consiglio Comunale, la Presidente avrebbe risposto testualmente:
«Se il cittadino non ha il diritto di parola in Consiglio Comunale, non ha nemmeno il diritto di andare a lamentarsi negli uffici». Una dichiarazione che, secondo il Consigliere Severino, rappresenta una gravissima violazione del ruolo istituzionale ricoperto dalla Presidente, che dovrebbe essere garante super partes del corretto svolgimento dei lavori e del rispetto delle regole democratiche. «Il Presidente del Consiglio ha il dovere -prosegue Severino- di assicurare che tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, possano esercitare pienamente il loro mandato, rappresentando le istanze dei cittadini. Impedire l’esercizio delle interrogazioni e negare pubblicamente il diritto dei cittadini a rivolgersi agli uffici comunali è un atto grave, offensivo e lesivo delle istituzioni. Entrambe le interrogazioni -fa sapere il Consigliere- sono comunque state trasmesse via PEC nella stessa serata del 28 luglio. Pretendiamo il rispetto delle regole, delle persone e delle istituzioni. La Presidenza del Consiglio Comunale non è una poltrona di comando, ma una responsabilità di garanzia e servizio».

@Riproduzione riservata

L'Editoriale

In un mondo che traveste la morte con maschere, impariamo a celebrarla

C’è un momento dell’anno in cui il mondo intero si confronta, più o meno consapevolmente, con la morte. È la soglia tra ottobre e novembre, quando Halloween apre la porta alle feste dei Santi e dei Defunti.

Controcorrente

Riforma delle carriere: quando la destra vuole superare il fascismo e la sinistra lo difende

L’attacco diretto di Elly Schlein a Giorgia Meloni al Congresso dei socialisti europei ad Amsterdam ha aperto la campagna referendaria sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere dei magistrati il cui iter legislativo dovrebbe...

Parresia

Quattr’anni di solitudine

Lettere alla Redazione

Vivere o esistere?

Perché una donna?

L'angolo del Libro

Il sangue e l’inchiostro

Gusto e Benessere

"Sa Fregula" a modo mio

Pubblicità

Pubblicità