Il sacerdote salesiano si è spento a 84 anni

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LUZZI - «Piccolo figliuolo, tra le mura di questo sacro tempio che ora ti accoglie rivestito di dignità divina, io ti rivedo buono, pio, ubbidiente. Ti accolgo. Sono trascorsi tanti anni...Ed il lento, ma costante, lavorio della grazia ti ha cambiato nel giovane privilegiato, volitivo, forte e pronto alle battaglie. Tu lo sai: il Sacerdote è un milite non un trionfatore».

Così don Francesco Ceraldi, l’indimenticato parroco ed arciprete di Luzzi dal 1945 al 7 luglio 1978, data della sua morte, scriveva nel libretto “Il dono più bello, a tutti i miei filiani” pubblicato da Fasano Editore nel marzo del 1973 in occasione dell’ordinazione sacerdotale di don Valerio Pingitore avvenuta il 23 giugno dello stesso anno, nella chiesa matrice di Luzzi, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Luigi Rinaldi, allora vescovo della diocesi di San Marco Bisignano. Fu proprio don Ceraldi, uomo di grande cultura, che ha educato e formato numerosi giovani, ad avviare agli studi presso i Salesiani di don Bosco il giovanissimo don Valerio, nato all’ombra del campanile della storica chiesa arcipretale matrice di Santa Maria dove trascorse gli anni della fanciullezza, frequentando assiduamente la parrocchia e maturando così la sua vocazione al sacerdozio. Vi tornava per celebrare messa, ogni qualvolta rientrava in paese per far visita ai familiari e trascorrervi brevi periodi di vacanza. Don Valerio Pingitore si è spento il 16 agosto scorso, nel giorno del compleanno di San Giovanni Bosco e nel giorno della sua prima professione emessa nel 1957. Aveva 84 anni ed è morto a Fossano, in provincia di Cuneo, dov’era giunto vent’anni fa. A ricordare i tratti essenziali della sua vita è stato il direttore dell’Istituto di formazione professionale salesiana di Fossano don Bartolo Pirra nel corso delle esequie svoltesi nella cappella dello stesso istituto. I primi 19 anni della sua vita salesiana don Valerio li passa ad Ivrea prima come consigliere, cioè incaricato della disciplina, insegnante di matematica e scienze, preside e poi direttore. Quando sente che vogliono farlo direttore scrive al superiore, una bellissima lettera. Ecco come si introduce: «ho pensato, ho riflettuto, ho pregato e mi sono fatto aiutare nella preghiera. Ed ora le scrivo dopo aver potuto considerare con un po' di calma la sua proposta. Fermo restando il mio proposito di non mancare in nessun modo all'obbedienza mi permetto di presentarle con semplicità, e la confidenza voluta da Don Bosco, quelle che sembrano a me delle difficoltà da considerare con attenzione». Sarà poi successivamente ancora direttore della casa dei religiosi di Don Bosco a Borgo San Martino e poi di Torino Rebaudengo. Nel 2006 arriva a Fossano dove conclude i suoi giorni. «Nonostante le difficoltà causate dall'essere diventato quasi completamente sordo -ricorda don Bartolo Pirra- è riuscito comunque ad accettare la sua situazione e a reagire in modo straordinariamente dignitoso. Ha continuato a celebrare la santa messa prima nella parrocchia di sant’Antonio abate, nella chiesa dei Boschetti e poi nella cappella dei Salesiani, apprezzato sempre per la sua predicazione chiara profonda e ricca di contenuti. Uomo di cultura e dotato di una memoria eccezionale anche in comunità è stata, la sua, una presenza molto positiva e arricchente». Il feretro è poi partito alla volta del suo paese natìo dove la notizia del suo ritorno alla Casa del Padre per cantare l’eterna liturgia celeste è stata annunciata dalle sorelle e dal fratello nonché dall’Unità Pastorale di Luzzi. Quindi la camera ardente nella sala “Benedetto XVI” ed i funerali nella chiesa dei Sacri Cuori di contrada Gidora. A presiedere il rito esequiale S.E. Mons. Leonardo Bonanno, Vescovo Emerito di San Marco-Scalea, concelebranti alcuni sacerdoti tra i quali gli oriundi luzzesi don Luciano Fiorentino e don Francesco Sprovieri. Sacerdote, maestro e educatore che ha seguito la testimonianza di don Bosco per l’edificazione del Regno di Dio, don Valerio riposa ora nella cappella di famiglia nel cimitero di Luzzi.

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