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LUNGRO - 08 novembre 2025: una data che resterà impressa nella memoria delle comunità italo-albanesi e negli archivi della Chiesa. Questa mattina a Lungro si è rinnovata la storia, una nuova pagina ricca di incontri, emozioni e spirito religioso. L’ordinazione episcopale di S. E. Rev. papas Raffaele De Angelis è stata celebrata dall’eparca di Lungro, monsignor Donato Oliverio, nella Cattedrale di San Nicola di Mira. La chirotonia ha sancito ufficialmente il passaggio del sacerdote lungrese al ruolo di Vescovo di Piana degli Albanesi, in Sicilia.

Bnl

La celebrazione:
Ad animare la celebrazione, incominciata verso le ore 10:00, è stato il coro parrocchiale di Lungro, che ha eseguito i tradizionali canti in greco, sotto la direzione di padre Francesco Saverio Mele. 
I vescovi mons. Donato Oliverio, di Lungro; sua eccellenza mons. Nin, di Atene; e mons. Francesco Montenegro, amministratore apostolico di Piana degli Albanesi, hanno presentato il neo eletto De Angelis.
Durante la chirotonia, il nuovo vescovo è stato accompagnato da due vicari, uno per l'eparchia di Piana degli Albanesi e l'altro per quella di Lungro, lungo la navata centrale della chiesa dove per tre volte si è inginocchiato in direzione dell'altare. Si tratta di un gesto liturgico che richiama la fede nella Santissima Trinità.
Mons. Francesco Savino ha letto la bolla papale incentrata sull'importanza del nuovo incarico assunto da De Angelis. A seguire, all’interno del vima, dietro l’altare, è avvenuto il cambio delle vesti: l’abito da sacerdote è stato sostituito con i paramenti episcopali, dopodiché al neoordinato sono stati consegnati anche la mitra e il pastorale.
Mons. Donato Oliverio ha accolto con spirito paterno De Angelis come "figlio prediletto" nell’omelia di consacrazione, ringraziandolo per l’impegno profuso negli anni durante il suo servizio sacerdotale. Ha espresso, inoltre, gratitudine «per l’opera di arricchimento che la Santa Sede compie a favore delle comunità italo-albanesi» e ha ringraziato tutti i fedeli e le autorità presenti, dai vescovi e i sacerdoti al prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, dal vicario della Questura di Cosenza ai colonnelli della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, fino ai sindaci di Piana degli Albanesi, di Lungro, di Firmo e degli altri comuni presenti.
Rivolgendosi alla comunità, ha aggiunto: «Abbiamo consacrato un Vescovo nella Chiesa e per la Chiesa, e insieme al popolo di Dio esprimiamo la nostra comunione al Sommo Pontefice». 
Incommensurabile l’emozione e le lacrime di commozione per questa giornata, sentimenti intensi che si leggevano negli occhi dei fedeli, tra cui i genitori di De Angelis, in un momento di grande densità emotiva e di rilievo storico-religioso. 

Il corteo
Ad accompagnare il corteo festoso, partito dall’episcopio del vescovo e snodatosi lungo il centro storico fino alla Cattedrale di San Nicola di Mira, è stato il complesso bandistico “Adamo Novello” di Lattarico. 
Presenti diverse donne, provenienti da Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, e da Acquaformosa, che indossavano i tradizionali costumi delle rispettive comunità. Le donne giunte dalla Sicilia portavano un antico abito di fine Ottocento, ricamato a mano con la raffinata tecnica dell’oro posato. A completare la veste, una cintura in argento massiccio impreziosita dal volto di San Giorgio, patrono di Piana degli Albanesi. Le donne calabresi indossavano il tradizionale “llambador “con diversi colori e sfarzosi ricami che riflettono le storiche tradizioni locali.
Disposti in due file ordinate, vi erano numerosi sacerdoti, alcuni di rito latino e altri di rito greco-bizantino, tra cui don Pino Straface di Spezzano Albanese, don Marco Fazio di Thurio e don Fiorenzo De Simone di Corigliano-Rossano, mentre l’ordinando De Angelis, uscito dall’episcopio tra gli applausi dei presenti, avanzava insieme ai vescovi provenienti da diverse diocesi della Calabria e della Sicilia, tra cui mons. Francesco Savino della diocesi di Cassano all’Ionio e mons. Giovanni Checchinato della diocesi di Cosenza.

Dettagli di accessori iconici:
Impeccabile la cura dei dettagli: la mitra, il pastorale e i paramenti episcopali, portati con devozione, durante il corteo, dalle donne di Acquaformosa. Le donne provenienti dalla Sicilia portavano invece una mantellina, simbolo mariano, utilizzata in chiesa per coprire il capo in segno di rispetto e devozione. I balconi del centro storico erano ornati con lenzuola viola e dorate, in segno di festa. 

La sicurezza
L'amministrazione comunale di Lungro. guidata dal sindaco Carmine Ferraro, ha avuto un ruolo chiave nella formulazione di un articolato piano per la sicurezza, schierando le forze dell'ordine, tra cui i carabinieri, la polizia di stato e la polizia municipale, in diversi punti del paese. Altrettanto importante, la presenza sulle strade dei volontari della protezione civile “Pollino H24” che hanno fornito indicazioni su come raggiungere l'episcopio del vescovo e su dove parcheggiare le autovetture. Presenti fuori dalla cattedrale i sanitari del 118.
Il primo cittadino si è detto soddisfatto per un avvenimento di tale portata: «Una grande giornata quella di oggi -ha detto-. Da un lato, sono molto contento perché Piana degli Albanesi aspettava da anni la nomina di un vescovo; dall'altro, mi dispiace vedere partire un figlio di questa comunità che si è impegnato tanto per le persone e che avrebbe potuto continuare a dare lustro con le sue opere».

Le presenze
Presenti allo storico evento i sindaci di Lungro, Carmine Ferraro; di Acquaformosa, Annalisa Milione; di Firmo, Giuseppe Bosco, e il sindaco di Piana degli Albanesi, Rosario Petta, oltre al prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, al vicario della Questura di Cosenza, e ai colonnelli della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni, le Pro Loco di Acquaformosa e Piana degli Albanesi e diversi gruppi giunti per l'occasione nella comunità lungrese.

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