Contrarietà sulla scelta del luogo dove ospitare il progetto

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MORANO CALABRO - «Ieri sera, in qualità di Consigliere Comunale attento alle dinamiche del territorio, ho partecipato all’incontro tenutosi presso La Catasta a Campotenese, alla presenza di numerosi cittadini, operatori economici e titolari di attività ricettive». Così in una nota il consigliere comunale di Morano Calabro, Biagio Angelo Severino, sul Centro di Prima Accoglienza a Campotenese.

«L’incontro è stato convocato a seguito delle forti preoccupazioni emerse tra i residenti riguardo alla possibile apertura di un CPA (Centro di Prima Accoglienza per migranti) nel territorio di Campotenese. Nel mio intervento, davanti a una sala gremita, ho espresso una posizione chiara e netta: sono favorevole a un modello di accoglienza sicura, programmata e finalizzata all’effettiva integrazione sociale dei migranti, ma ritengo che Campotenese non sia il luogo idoneo per ospitare un simile progetto. Da anni, infatti, si parla di rilanciare Campotenese puntando sul turismo di qualità e sulla valorizzazione del territorio - obiettivi che verrebbero inevitabilmente compromessi da un intervento di questo tipo. Non posso inoltre condividere l’idea di sacrificare, in una zona strategica, un hotel fondamentale per il versante calabro del Parco Nazionale del Pollino: una struttura che rappresenta una risorsa essenziale per l’intera area. A ciò si aggiunge la mancanza di servizi primari: Campotenese non dispone di un presidio sanitario, di un presidio di sicurezza né di servizi commerciali di base. In queste condizioni, l’attivazione di un CPA non solo risulterebbe impraticabile e inefficace, ma rischierebbe di vanificare gli sforzi compiuti negli anni da amministrazioni, operatori e istituzioni - a partire dalla Regione e dal Parco Nazionale - per favorire lo sviluppo turistico e la crescita sostenibile del territorio. Inoltre, non basta dichiarare la contrarietà al progetto: è necessario che le istituzioni, a tutti i livelli, mettano in campo atti concreti, assumendo posizioni ufficiali e promuovendo iniziative amministrative e politiche che tutelino con chiarezza gli interessi di Campotenese e dei suoi cittadini. In questa direzione, siamo pronti a scendere in campo, con determinazione e senso di responsabilità, per dire con forza “no” al CPA a Campotenese. Una posizione che non nasce da chiusura o pregiudizio, ma dalla consapevolezza che la nostra comunità ha bisogno di politiche coerenti con la propria vocazione turistica, ambientale e culturale. Solo attraverso un impegno reale e coordinato sarà possibile difendere la vocazione turistica del nostro territorio e garantire un futuro di sviluppo e opportunità. Accogliere significa garantire sicurezza, dignità e integrazione, ma ciò deve avvenire in contesti adeguati e dotati dei servizi necessari. Campotenese merita, invece, di proseguire con determinazione lungo il percorso di valorizzazione turistica e ambientale che, con grandi sacrifici, è stato intrapreso da tempo».

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