«Una legge per tutelare la Calabria dagli inquinanti eterni»

Navanteri

CASTROVILLARI - «Ho depositato in questi giorni una proposta di legge per disciplinare, anche nella nostra Regione, l’impiego e il rilascio nell’ambiente di PFAS, sostanze note come “inquinanti eterni” per la loro persistenza e quasi totale impossibilità di degradazione. L’obiettivo è quello non solo di avere finalmente una rappresentazione chiara ed aggiornata della situazione attuale, ma, soprattutto, di evitare il più possibile, su tutto il territorio calabrese, emissioni di queste sostanze».

Così il consigliere regionale Ferdinando Laghi, capogruppo di “De Magistris Presidente”, sulla delicata questione delle sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (PFAS). «Si tratta di un gran numero di sostanze, tra loro “apparentate” -continua Laghi- presenti in tantissimi oggetti di uso comune e quotidiano: tessuti e abbigliamento, imballaggi alimentari, pentole antiaderenti, cosmetici, pesticidi, vernici, schiume antincendio e altro ancora. La proposta di legge, ispirata alle esperienze già avviate in Veneto e Piemonte, mira a tutelare la salute collettiva, alla luce dei gravi rischi, documentati dalla letteratura scientifica, associati all’esposizione a queste sostanze: cancerogenicità, interferenza endocrina, compromissione del sistema immunitario e riproduttivo. Ed è proprio di questi giorni la notizia che il Tribunale di Vicenza ha comminato una dura condanna, per disastro ambientale, ad una ditta produttrice di tali sostanze, colpevole di aver inquinato una vastissima area del Veneto, con gravissimi danni per la salute delle popolazioni residenti». «I dati recentemente raccolti da Arpacal e Greenpeace Italia -aggiunge ancora Laghi- confermano la presenza di PFAS in diverse aree della nostra regione. È perciò necessario agire il più rapidamente possibile, cominciando a colmare il vuoto normativo che vede, anche a livello nazionale, tante, troppe regioni non avere ancora affrontate i gravi rischi per la salute, derivanti dall’esposizione a queste ubiquitarie sostanze. C’è la necessità di comprendere l’entità del fenomeno a livello locale e, soprattutto, adottare le giuste contromisure, prima che la situazione diventi irreversibile». La proposta prevede, oltre a misure di prevenzione nella produzione e diffusione delle PFAS, anche campagne di monitoraggio, trasparenza e informazione pubblica. «È una scelta di responsabilità, fondata sul principio di precauzione. Da medico, prima ancora che da ambientalista, auspico che tutto il Consiglio Regionale voglia sostenerla. La tutela della salute -conclude il Consigliere Regionale- deve essere al centro dell’agenda politica regionale».

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