Quindici professionisti per la salute mentale degli studenti

COSENZA - Presentato oggi a Cittadella il progetto “Discutiamone insieme” che prevede l’ingresso dello psicologo nelle scuole della Calabria. I ragazzi interessati sono gli studenti del terzo anno della scuola primaria di primo grado e il biennio della scuola secondaria di secondo grado. Fondamentale il ruolo delle Aziende sanitarie provinciali.

Bnl

Così il dg dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano: «la nostra azienda sanitaria abbraccia 150 comuni. Parliamo di numeri molto importanti: per il terzo anno della scuola secondaria di primo grado ci attestiamo su 339 classi per un numero complessivo di 5688 studenti, mentre per il biennio della scuola secondaria di secondo grado sono 655 classi per 12021 ragazze e ragazzi. Abbiamo dunque diviso il territorio in 15 aree ad ognuna delle quali è stato assegnato uno psicologo. Questa iniziativa -prosegue il direttore generale Antonio Graziano-  parte adesso ma l’obiettivo è di renderla sempre più strutturata e un pilastro portante delle nostre scuole in considerazione delle evidenze che ci raccontano di un disagio giovanile sempre più presente nella nostra società. Ci impegneremo quindi affinché questo progetto non si limiti ai tre anni, come previsto al momento, ma che diventi uno strumento a disposizione delle nostre scuole per garantire il benessere psicofisico dei nostri ragazzi. Sono certo - conclude - che la Regione saprà reperire i fondi necessari affinché “Discutiamone a scuola” diventi una realtà concreta e permanente nei nostri istituti. Soddisfatto che la regione Calabria stavolta faccia da modello e da esempio capofila per quanto riguarda la salute mentale che, ricordiamoci, è parte integrante dell’educazione e della cittadinanza». La Responsabile scientifica del progetto - ASP Cosenza, Caterina Iannazzo: «la volontà è quella di fermare un’emergenza che, con queste proporzioni e in tempi rapidi, rischia di diventare una condizione endemica. I nostri giovani, sempre iper connessi ma sempre più soli, dimostrano di avere bisogno di ascolto e di supporto. ‘Discutiamone a scuola’ ha proprio l’intento di arrivare prima, di intercettare l’eventuale malessere, spesso considerato uno stigma e a volte nascosto dai ragazzi stessi per timore o vergogna, e risolverlo insieme senza che sfoci in problemi più gravi».

 

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