SAN MARCO ARGENTANO - «È stata una campagna elettorale intensa, in cui non ci siamo risparmiati. In meno di un mese abbiamo provato, con tutti i limiti politici e organizzativi del caso, ad offrire una speranza ai calabresi. Il verdetto delle urne è chiaro: la nostra proposta non è stata vincente. E bisogna saperlo dire, con rispetto per chi ha votato».
Lo dichiara Antonio Bianchino, segretario del Partito Democratico di San Marco Argentano, in una nota con cui fa il punto sull’esito delle elezioni regionali: «Non eravamo qui per testimoniare, ma per cambiare davvero le cose. Non ci siamo riusciti, e non serve girarci intorno. Ma non l’abbiamo fatto per una poltrona o per salvare qualche incarico. L’abbiamo fatto per convinzione, per passione, per scelta collettiva. Chi crede nella politica come impegno civile ha il dovere di non fermarsi davanti ad una sconfitta. Continueremo a esserci, con la stessa tenacia e lo stesso coraggio di chi sa che se non ci occupiamo di politica, la politica si occuperà comunque di noi. Permettetemi di rilevare un dato significativo: a San Marco Argentano il centro-sinistra ha raggiunto il 48% (1.404 voti). Un risultato che parla da solo, in un contesto difficile, dominato da apparati consolidati e indicazioni di voto forti ed “istituzionali” per il centrodestra. Ringrazio di cuore gli iscritti del nostro circolo del PD, gli esponenti locali del M5S, della Lista Tridico, di AVS e di Casa Riformista. Non è una vittoria, ma è la prova che il lavoro serio, libero ed onesto lascia il segno. È la base da cui ripartire per difendere ciò per cui lottiamo: il nostro “ospedale”, i servizi e le opportunità che continuano a mancare e per le nostre aree interne dimenticate dalle istituzioni. Sono grato a Pasquale Tridico, che non ha mollato un attimo e ci ha fatto credere che un’altra Calabria sia ancora possibile. E sono felice per l’elezione di Rosellina Madeo, prima eletta del PD e tra le candidate più votate anche qui: la sua elezione è un raggio di luce in una pagina amara. È la prova che una nuova generazione può farsi spazio, con competenza e passione. Ora tocca ricostruire, senza retorica: un centrosinistra più coraggioso, più radicato, più vicino alle persone e ai loro bisogni».
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