Navanteri

«La decisione del centrosinistra di nominare Filomena Greco nella commissione consiliare Sanità è una scelta politica sbagliata e assolutamente non condivisibile. È evidente che sia inopportuno che chi è direttamente legato ad aziende della sanità privata non sia il caso che rappresenti una coalizione che dovrebbe difendere il ruolo del pubblico».

Lo scrivono, in una nota, Angelica Perrone, responsabile regionale sanità, e Mimmo Serrao, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista, in cui aggiungono: «Si tratta anche di un affronto alla competenza e, di conseguenza, una mancata possibilità, per l’opposizione, di dare al rilancio della sanità pubblica il massimo contributo. Noi davamo per scontata la nomina di Ferdinando Laghi, in quanto espressione riconosciuta di un sapere scientifico e medico, di un costante impegno per la sanità pubblica e per la prevenzione potenziato dall’esperienza politica degli ultimi anni; da qui la nostra reazione ad una scelta non convincente, non per sterile polemica, ma per la doverosa necessità di comprenderne le motivazioni e di intuirne gli sviluppi; in particolare, vorremmo capire se, al di là di questa decisione, il lavoro che sarà sviluppato dai gruppi di opposizione nel tempo rispetterà le linee guida sottoscritte nel programma; o, al contrario, se si continuerà, come in passato, a guardare al proprio orticello, soffocando, sin da subito, le aspettative di quella parte di società calabrese e a soggettività politiche che al progetto di Tridico hanno creduto veramente, spendendosi senza mai rivendicare niente.
La lotta per il diritto alla salute e la ricostruzione della sanità pubblica per noi è una priorità, ancor più in una regione in cui a causa dello stato del sistema sanitario si continua a morire, nonostante i fiumi di denaro spesi. Ricordiamo a noi stessi che siamo inequivocabilmente per la sanità pubblica (pur non escludendo il ruolo integrativo -e non sostitutivo- di quella privata) e che la scelta di stare in coalizione col centro sinistra era basata sull’idea del cambiamento, anche a prescindere dal risultato elettorale.
Per questo riteniamo, senza nulla togliere alle capacità della consigliera, che la sua nomina sia un errore che appanna il profilo della coalizione e la sua credibilità. Lavoriamo per un’opposizione vera, che sia vista dal popolo calabrese come prospettiva di una possibile, futura alternativa di governo, convinti come siamo che questa consiliatura non avrà lunga vita».

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