Un'attenta disamina sulle attività svolte, i risultati raggiunti e le criticità del nosocomio

Navanteri

CASTROVILLARI - A poche ore dalla fiaccolata di stasera alle 18:30 davanti all'ospedale “Ferrari”, organizzata dal Comitato delle Associazioni (Avis, Avo, Solidarietà e Partecipazione, Associazione Famiglie Disabili, Medici Cattolici, Isde - Medici per l'Ambiente), il consigliere regionale Ferdinando Laghi mette sotto la lente d'ingrandimento i diversi punti nevralgici dell'ospedale spoke del Pollino e denuncia l'attuale gestione sanitaria da parte dell'Asp di Cosenza.

«La manifestazione -ha detto Laghi- segue l'ennesima aggressione all'ospedale Ferrari, culminata con l'attacco al reparto di Cardiologia ed Emodinamica, che ha visto il trasferimento di un cardiologo clinico e di un'infermiera a Rossano, oltre alla mancata sostituzione di due medici in pensione».
Il consigliere evidenzia anche un'altra criticità: «Un aspetto particolarmente grave è la sostituzione del sistema informatico che ha messo in ginocchio tutta l'attività ospedaliera. I reparti -ha precisato Laghi- non riescono a colloquiare adeguatamente con il laboratorio analisi, lo stesso vale per il Pronto Soccorso. A ciò si aggiungono i continui problemi del Cup, che complessivamente spingono la gente tra le braccia della sanità privata, che dovrebbe essere complementare e non sostitutiva».
Laghi ricorda che le associazioni portano avanti la battaglia da dieci anni, con sit-in, proteste a Cosenza e report all'ufficio del commissario, più corretti di quelli Asp: «Questa gestione della sanità della nostra provincia, da parte dell'ASP di Cosenza, è del tutto inadeguata, a macchia di leopardo e con evidenti aree privilegiate rispetto ad altre, come la nostra, che vengono puntualmente penalizzate».
Un altro aspetto che viene ampiamente considerato nell'attenta disamina del consigliere è la partecipazione collettiva: «Grazie alle proteste popolari si sono ottenuti importanti progressi. Il numero di medici cubani è salito da 8 a 24 unità. Il reparto di Bronco-Pneumologia, smantellato probabilmente per essere trasferito altrove, è stato riportato a Castrovillari. Il reparto di Oncologia, da tempo declassato a struttura semplice, ha finalmente riottenuto un primario. Ora ci sono primari effettivi in Pronto Soccorso, Ostetricia-Ginecologia, Ortopedia, Anestesia-Rianimazione e Chirurgia. Sono tutte cose che è stato possibile ottenere grazie alle mobilitazioni popolari, che hanno dato forza alle giuste rivendicazioni dei tecnici. Queste manifestazioni -aggiunge- sono molto importanti perché danno un segnale forte all'azienda sanitaria e rendono credibile la negoziazione del Comitato nei confronti dell'ASP.  Attraverso queste mobilitazioni abbiamo ottenuto risultati impossibili altrimenti».
Laghi sottolinea il ruolo del vescovo Savino: «La sua presenza è estremamente importante, perché rappresenta un elemento di unità trasversale tra i cittadini e sottolinea come la causa di queste manifestazioni sia un problema reale e concreto». Pur ammettendo che l'ospedale di Castrovillari “è ancora in condizioni disastrose”, ribadisce l'importanza della partecipazione: «I vostri sforzi e mobilitazioni non sono passeggiate inutili, ma iniziative indispensabili. In Calabria avere ragione e diritti non basta, bisogna che questi siano supportati dalla popolazione».

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