CATANZARO - «Giovedì 13 novembre alle ore 9.30 - flash mob presso la Cittadella Regionale di Germaneto (Catanzaro) per il ripristino del fondo ex lavoratori LSU/LPU, al fine di aumentare le ore part-time, a centinaia di lavoratori».
Lo fanno sapere i membri del coordinamento ex LSU/LPU regionale - Giulio Pignataro, Romolo Cozza, Oreste Valente, Giovanni Muto, Giovanni Conforti e Gino Pettinato - in una nota diffusa, nella quale si legge ancora: «Al Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, si chiederà di ripristinare il fondo ex Lsu/Lpu, previsto nell’accordo quadro, del 14 marzo 2022, unilateralmente, cancellato da regione e sindacati per deviarlo su altri precari. L’accordo prevedeva relativamente al trattamento economico del personale ex Lsu ed Lpu stabilizzato ex legge 147/2013, che il fondo regionale, per come storicizzato, a partire dal 2022, doveva produrre un contributo pro-capite agli Enti utilizzatori avente natura dinamica e in conseguenza delle economie che si registravano e a seguito delle fuoriuscite, redistribuirlo su tutta la platea residua del bacino, per l’aumento delle ore, specie ai lavoratori part-time. A margine, dell’iniziativa, anche la richiesta di sollecitare autorevolmente il Governo, per l’approvazione definitiva del Disegno di Legge n. 539 presentato in data 03/02/2023, dal sen. Gasparri, (disposizioni in materia di riconoscimento del diritto alla pensione ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità) da incardinare in commissione lavoro, per il riconoscimento dei contributi previdenziali. Lo stesso coordinamento, sta organizzando un altro flash mob a Roma, davanti Montecitorio, a sostegno del disegno di legge. Ricordiamo che gli ex LPU/LSU (lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità) dipendenti comunali in più di 360 comuni della Calabria, circa 4500, oramai diventati il 90% della forza lavoro, con funzioni e servizi anche superiori di qualifica ma con stipendi nella gran parte dei casi, sotto le 1000 euro a chi è fortunato. E, si perché nei comuni calabresi, ci sono dipendenti comunali ancora con orario part-time 14/16/22/24/26 ore settimanali, cioè sotto le 700 euro al mese. Una ingiustizia sociale e lavorativa, mortificante, tenendo presente che oltre a questo danno economico, anche la beffa, per i primi dieci anni di attività questi lavoratori hanno lavorato senza il riconoscimento dei contributi previdenziali, un vero e proprio lavoro nero, legalizzato dallo stato che li farà diventare i prossimi poveri della P.A».
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