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Successo per il XXXII Premio Troccoli Magna Graecia

Zuccaro e Volpe Zuccaro e Volpe

CASSANO – (Comunicato stampa) Arrivederci alla trentaduesima edizione del Premio nazionale Troccoli Magna Graecia.
I riconoscimenti dell’edizione 2017 sono stati consegnati, nel teatro comunale di Cassano all’Ionio, a Maria Gabriella Capparelli giornalista del TG1 Rai per la sezione giornalismo; a Giuliano Volpe, Rettore emerito dell’università di Foggia e Presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del MiBACT per la sezione ricerca; a Vittorio Cappelli docente di storia contemporanea nell’università della Calabria per la sezione saggistica; a Giuseppe Ferraro dottore di ricerca nelle università San Marino e dell’Unical per la sezione Targa “F. Toscano”. Riconoscimenti speciali sono stati consegnati a Francesco Filareto, storico e saggista, ad Ottavio Olita giornalista del TGR della Sardegna e scrittore e a Coriolano Martirano storico e saggista. È seguita la premiazione dei giovani studenti della sezione scuola e promozione culturale.

La cerimonia di premiazione è stata condotta da Pierfranco Bruni, mentre il sindaco di Cassano, Gianni Papasso ed Anna Russo della FNSI sono intervenuti per i saluti istituzionali. Martino Zuccaro, patron del Premio, ha illustrato alcuni aspetti inediti della manifestazione. LA manifestazione è stata impreziosita dalla proiezione di un servizio di Rai Parlamento su Cinque fratelli, volume edito dall’editore Pellegrini e scritto a quattro mani da Micol e Pierfranco Bruni.
I vincitori del Premio sono stati, inoltre, omaggiati con una cartella con cinque tavole dell’artista Enzo Palazzo: un omaggio esclusivo per le personalità vincitrici dell’edizione 2017.
Per la giornalista del TG1 Gabriella Capparelli «La Calabria è una terra difficile e pensando ai colleghi che qui lavorano mi sento di dire che fare il giornalista in questa terra è ancora più difficile. Noi calabresi siamo forti, duri, capaci di grandi cose. Abbiamo risorse artistiche e culturali, ma troppo spesso siamo autoreferenziali mentre dovremmo puntare ad esportare all’esterno tutta questa bellezza. Rammento - ha aggiunto Capparelli - come abbia avuto, purtroppo, scarsa risonanza l’articolo apparso sul New York Times che indicava la Calabria tra le 52 mete turistiche da visitare assolutamente nel 2017. La prima volta che sono venuta a Cassano come inviata del TG1 è stato in occasione del funerale del piccolo Cocò, ma dobbiamo saper raccontare anche l’archeologia, il mare e le bellezze della nostra regione e portarle fuori e farle conoscere».
Il prof. Vittorio Cappelli, docente all’Unical, ha rammentato che i suoi più recenti studi e ricerche sono confluiti sul ruolo e la presenza dei calabresi emigrati in varie parti del mondo; mentre Giuseppe Ferraro, autore del recente volume su Il prefetto e i briganti (Le Monnier), è stato particolarmente compiaciuto e sorpreso per il riconoscimento ricevuto a casa propria (la Calabria) per il lavoro di ricerca svolto nella sua attività accademica.
Il prof. Giuliano Volpe, oltremodo contento per il riconoscimento, ha denunciato con molto rammarico l’abbandono e il depauperamento di giovani studiosi specialmente al sud. «Sia le famiglie, sia la scuola e l’università - ha aggiunto Volpe - investono molte risorse per la formazione dei giovani e poi i migliori espatriano. La ricerca, la cultura, la formazione professionale devono tenere al centro dei loro obiettivi i cittadini, i giovani e le comunità locali che sono i maggiori fruitori e destinatari del nostro patrimonio culturale».
Ottavio Olita, dopo la consegna del premio ha commentato, vistosamente compiaciuto e contento, che «È il primo premio che ricevo senza alcuna segnalazione del mio nome e per questo è particolarmente gradito: esso ha un particolare ‘valore aggiunto extraterritoriale’, perché vivo in Sardegna». Il Prof. Francesco Filareto, autore del recente volume Fuga e ritorno di un popolo. La Calabria del nord-est, (Ferrari editore), ha dedicato questo premio a tutti coloro che infondono speranze nei giovani, che costituiscono un prezioso capitale umano e intellettuale: «Di questo capitale spesso ci priviamo perché i giovani emigrano arricchendo gli altri Paesi e impoverendo Calabresi e Italiani».

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