Luigi Serra rompe il silenzio: "Debiti e tariffe alle stelle devono farci indignare" In evidenza
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SPEZZANO ALBANESE – Non sono passati ancora due anni dall'ultima tornata elettorale a Spezzano Albanese ma, delle otto liste scese in campo per la competizione ormai nessuna traccia. Del resto i consigli comunali nella cittadina arbëreshe parlano chiaro: giusti quelli necessari e senza nemmeno un grande contraddittorio. E se da un lato il paese appare come un'isola felice, dall'altro c'è chi raccoglie a quattro mani il coraggio di venir fuori da solo, senza il supporto dei colleghi consiglieri della minoranza, e di dire la sua in merito ad alcune problematiche che il paese, sotto sotto, presenta. A parlare è Luigi Serra che, dopo mesi di silenzio, riaccende i riflettori su un dibattito politico spento e ormai sepolto. Lo stesso Serra è critico nei confronti della politica e dice che “in generale ha stufato le persone”.
«C'è rassegnazione generale -continua- e i consigli lo dimostrano, vista la scarsa partecipazione. La gente non si indigna più. Oggi ci troviamo in una situazione particolare -continua-, dopo la campagna elettorale che ha visto la partecipazione di ben 8 liste. Oggi in consiglio la minoranza è formata da 4 elementi che erano 4 candidati a sindaco e che evidentemente, essendo arrivati con progetti diversi, non trovano la sintonia». E sui consigli comunali aggiunge: «In quei pochi consigli comunali, si fa opposizione sugli atti che l'amministrazione produce. Si fa un consiglio ogni 3 mesi e in questi non ci sono atti di indirizzo politico ma atti di ordinaria amministrazione, tranne qualcuno in cui si è contro il paese, tipo quello della rinegoziazione dei mutui, che indebita l'ente di ulteriori 20 anni, fino al 2044, per un debito complessivo maggiore di 2,5milioni di euro, creando la possibilità all'amministrazione di gestire 60-70mila euro all'anno per investimenti, che saranno difficili da utilizzare poiché il comune ha un grave deficit, che è quello del problema di cassa. Oggi siamo quasi a 800mila euro di anticipazione di cassa». Il particolare riferimento è alle tariffe che, dice, essere state “rimarcate al massimo”. «Imu e addizionale Irpef -continua- sono due aspetti molto importanti poiché su queste tariffe, con il sottoscritto, l'attuale maggioranza (Nociti, Muià e Liguori) e Iannuzzi, abbiamo messo in minoranza la vecchia amministrazione, con il rischio di farla cadere anticipatamente, tant'è che andò sotto sulle tariffe. Oggi -commenta- ci vengono proposte le stesse tariffe, mi sembra paradossale. È vero che la crisi e i minori trasferimenti dello Stato hanno inciso, però gli amministratori questa volta hanno trovato i fondi per aumentarsi, al primo consiglio comunale utile, le indennità al massimo. Chiedere il massimo ai cittadini per ottenere il massimo per se stessi. Mi sembra una cosa per cui indignarsi visto che si mette mano alle tasche dei cittadini». E se le possibilità di creare sinergia nel passato ci sono state, evidentemente senza risultati, oggi Serra bacchetta Nociti reo di “non aver dato ancora nulla di proprio al paese”. «Si sta solo pavoneggiando -dice- sul lavoro degli altri. In effetti, i progetti in itinere non sono opera loro. I lavori nel centro storico di pavimentazione era un vecchi progetto della vecchia amministrazione, per giunta peggiorativi poiché, lasciando stare la petizione sulla villetta fatta da Pasquale Logaldo (il cui primo firmatario fu proprio Giuseppe Liguori), non era prevista solo la pavimentazione ma anche l'esproprio delle due case per creare un ambiente unico con l'anfiteatro». Infine Serra, che tornerà a disquisire sui problemi del paese a stretto giro, punta il dito contro il sistema di sicurezza. «È stato approvato -afferma- un progetto di servizi di telecamere per buona parte del paese, che doveva essere h24 sui monitor dei nostri vigili urbani. Purtroppo non è così. Appurato da me stesso, i vigili non dispongono di un monitor e le telecamere sono state relegate in uno sgabuzzino e funzionano solo 2 delle 11 previste e le funzionanti sono anche sporche. Stimolo, quindi, a ripristinare il servizio telecamere, considerato che esse sono un deterrente utile ad arginare i crimini in paese».
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Emanuele Armentano