Sanità nell’Esaro, il Comitato convoca un’assemblea pubblica In evidenza
- Il 21 giugno, focus sui nodi irrisolti dei servizi territoriali
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SAN MARCO ARGENTANO - Un appello chiaro e deciso arriva dal Comitato per il Diritto alla Salute nella Valle dell’Esaro, che ha convocato per sabato 21 giugno un’assemblea pubblica rivolta ai sindaci del territorio. L’incontro si terrà alle ore 10:00 presso l’Agriturismo “Il Feudo”, in contrada Cimino, e verterà su quattro punti ritenuti cruciali per il futuro della sanità locale.
Al centro del confronto: «l’attivazione dell’AFT pubblica nei locali dell’ex ospedale “Pasteur”, ristrutturati ma ancora inutilizzati per mancanza di medici». Il Comitato sollecita un intervento dell’ASP di Cosenza e la mediazione delle amministrazioni locali per attivare il servizio. Altro punto critico è la «prevista soppressione del Laboratorio Analisi e del Punto di Primo Intervento, indicata nell’ultimo Atto Aziendale dell’ASP di Cosenza». Il Comitato invita i sindaci a opporsi con fermezza a questi tagli, sottolineando nelle sedi istituzionali competenti l'importanza di tali servizi per la tutela della salute delle comunità locali. Nel mirino anche la «frammentazione dell’offerta sanitaria»: il trasferimento di alcuni servizi a Roggiano Gravina viene contestato come una “scelta politica” che penalizza l’accesso equo alle cure nella Valle dell'Esaro. Per questo, il Comitato chiede ai sindaci di promuovere una distribuzione “più efficiente e razionale dei servizi”, opponendosi a decisioni che danneggiano la popolazione. «È necessario -si legge nella nota ufficiale del Comitato- rivedere la programmazione sanitaria per rispondere davvero ai bisogni della Valle dell’Esaro, garantendo un unico punto di accesso dove poter trovare tutti i servizi necessari in modo semplice e integrato». Infine, viene chiesto «l’avvio immediato dei lavori per la Casa della Salute a San Marco Argentano. Finanziata da oltre dieci anni con 8 milioni di euro, la struttura è ferma nonostante le rassicurazioni regionali». Il Comitato chiude la nota con parole nette: «Il diritto alla salute non è negoziabile. È tempo di agire».
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