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Sabato prossimo al Valente di Corigliano Quartetto di Clarinetti Delirium

Sabato prossimo al Valente di Corigliano Quartetto di Clarinetti Delirium
Agos

CORIGLIANO – (Comunicato stampa) Corigliano Città d’arte e di cultura. Continuano gli appuntamenti di qualità promossi dall'Amministrazione Comunale. La Città del Castello Ducale è sempre di più riferimento territoriale: lo dimostrano le presenze, evento dopo evento. È tutto pronto per il prossimo concerto della Terza Stagione Concertistica. SABATO 30 APRILE sarà il Quartetto di Clarinetti Delirium ad esibirsi nel TEATRO VALENTE, nel cuore del centro storico, alle ORE 19.
Il programma prevede Wolfgang Amadeus MOZART - Alla Turca - dalla Sonata n.11 k331. Giuseppe VERDI - Aida - Danze dal II atto. Eugenio CONFORTI - Il Lago dell’oblio - dalla Delirium Suite. Ken BAKODESH - Canto Tradizionale Ebraico. Dmitrievič ŠOSTAKOVIČ - Valzer N. 2 dalla Suite N. 2 – Dmitrij. Frustaci e Erminio MACARIO - Camminando sotto la pioggia.

Il successo del quartetto nella musica strumentale è dovuto senz’altro al fatto che la polifonia a quattro parti permette di far sentire tutte le armonie senza superflui e inutili raddoppi permettendo inoltre una grande omogeneità di timbro e l’equivalenza delle voci nel lavoro di contrappunto. Il quartetto fu fortemente apprezzato dai compositori romantici. Resta sinonimo di sforzo e rigore e richiede una grande concentrazione agli esecutori affinché possano dare il proprio personale contributo al discorso musicale. Come è stato già detto, nella musica a quattro parti non ci possono essere raddoppi, a ogni musicista è affidata una parte unica e indispensabile ed è quindi chiamato ad una grande prova di responsabilità. Questo non riguarda però soltanto gli esecutori: anche al pubblico infatti è richiesta una grande competenza e maturità per accostarsi all’ascolto di un quartetto e poterne cogliere le sonorità morbide e delicate e tutte le sfumature del discorso musicale. Il quartetto più diffuso e amato dai compositori romantici fu certamente il quartetto d’archi, formato da due violini, viola e violoncello, ma a partire dal secolo scorso si cominciarono a sperimentare, sulla scia del quartetto d’archi, nuove soluzioni, come il quartetto di clarinetti, che meglio riesce, con la morbidezza e versatilità delle ance, a rivaleggiare con il timbro degli archi. In più possiamo affermare che ai clarinetti è consentito avventurarsi su terreni poco congeniali ad altri strumenti, come la musica popolare e la musica jazz. Il quartetto di clarinetti può offrire varie alternative per quanto riguarda l’organico, il Quartetto Delirium, formato da tre clarinetti e un clarinetto basso, è nato nel 2005 e da allora svolge un’intensa attività con una significativa presenza a concerti e rassegne, divulgando un repertorio che comprende sia brani originali per quartetto, sia brani più noti che spaziano dalla musica classica alla musica popolare e al jazz. Abbina un grande gusto interpretativo ad una ricercatezza sonora che fa gustare appieno le risorse timbriche del clarinetto. Punto di forza del gruppo sono certamente le elaborazioni e le composizioni che ne valorizzano e sfruttano nel migliore dei modi le risorse tecniche ed espressive.

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