Una mostra itinerante su Ferramonti organizzata dalla scuola di Torano
- Scritto da Roberto Galasso
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- Pubblicato in Provincia Cultura e Spettacolo
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TORANO - “Una storia fatta di tante storie. Storie tristi, molto tristi, eppure, anche se può sembrare assurdo, meravigliose”. Così gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Torano Castello-Lattarico” nel presentare la mostra itinerante “Ferramonti di Tarsia: passato, presente e futuro”. L’iniziativa è partita dal luogo simbolo che l’ha ispirata per portare la storia e le storie di questo territorio in molti altri. Un lavoro quasi febbrile, quello portato avanti da alunni e docenti in questi primi tre anni di vita del progetto di cittadinanza attiva, ispirato ai valori UNESCANI ai quali l’istituzione scolastica guidata dalla dirigente Maria Pia D’Andrea aderisce come scuola della Rete UNESCO, basato sull’educazione al rispetto dei diritti umani, “un valore che nel territorio di Tarsia e, paradossalmente, in un Campo di internamento, affiora inaspettatamente, come neve dal fango”.
Un progetto che, grazie alla realizzazione di tre cortometraggi, ha portato alunni e docenti dentro il mondo meraviglioso della cinematografia, oggi valorizzato da un protocollo d’intesa tra MIUR e Giffoni. La mostra, inaugurata nell’ambito delle Giornate della Memoria, promosse a Ferramonti di Tarsia, è stata dunque l’occasione per fermarsi a riflettere criticamente sul senso di quanto è stato realizzato da una grande squadra formata da alunni, docenti, dirigente, esperti esterni, come la Open Fields Productions , la regista Francesca Manna, gli attori Andrea Solano, Francesco Votano,Francesco Russo, Paolo Mauro e Caterina Misasi che ha dato impulso alle attività di recitazione, il chitarrista Massimo Garritano. Nonché da amministrazioni comunali, aziende locali e associazioni che hanno ospitato e sostenuto questo cammino lungo tre anni, con grande generosità, impegno e passione. “Riflettere - evidenzia la dirigente D’Andrea - è necessario per capire quali siano i punti di forza di questa esperienza pedagogica e quali altri, più deboli, debbano invece ottimizzati nel prossimo ciclo”. Quali le positività e le potenzialità pedagogiche mostrate dal cammino progettuale “Il Sesto senso della memoria”? “Presentare la storia, secondo un approccio olistico che non impegna solo la mente nella comprensione di macroeventi, metodologia senz’altro utile in alcuni momenti del processo di formazione, ma non assolutamente ingredienti capaci - da soli - di affascinare e avvicinare alla ricerca storica e di senso degli eventi. Favorire la dimensione cooperativa e collaborativa dell’apprendimento, lo sviluppo delle competenze relazionali, curare l’empatia attraverso la recitazione, educare alla scrittura creativa e alla composizione e improvvisazione musicale; investire nelle passioni dei ragazzi per far emergere e valorizzare i loro talenti personali. Questa ritengo sia in sintesi l’opportunità migliore per i nostri ragazzi e per noi tutti: scoprire la bellezza e l’importanza di essere insieme testimoni e non testimonial della storia per andare e portare altri lontano dalle tentazioni paludi dell’individualismo, verso un nuovo orizzonte di rinnovato umanesimo”.
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