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S.Caterina Albanese e Cerzeto ricordano Francesco Antonio Santori nel bicentenario della nascita In evidenza

S.Caterina Albanese e Cerzeto ricordano Francesco Antonio Santori nel bicentenario della nascita

CERZETO – S.Caterina Albanese e Cerzeto rendono omaggio a Francesco Antonio Santori. L’illustre letterato nacque nel 1819 a S. Caterina Albanese. Entrato a S. Marco Argentano nell'Ordine dei Francescani Riformati, vi ottenne incarichi prestigiosi, ma nel 1860 preferì ritirarsi nel paese natale, dove si ridusse, per vivere, a dare lezioni private e a costruire ingegnosi attrezzi artigianali. Nel 1876 ottenne l'incarico di parroco a S. Giacomo di Cerzeto, ove morì nel 1894 ed è sepolto.

Nel paesino arbëreshë che si affaccia sulla Valle del Crati, infatti, compose la maggior parte delle sue opere rimaste in gran parte inedite. Il religioso traeva ispirazione direttamente dal popolo, dal quale raccoglieva gli spunti poetici e le storie per poi renderle più artistiche ed imporre ai giovani che le imparassero a memoria. Sartoni è descritto come uno dei più poliedrici artisti della cultura arbëreshë. Inventò un proprio alfabeto, scrisse le sue opere in lingua albanese e fu definito dalla critica padre delle nuove correnti naturalistiche-romantiche. A Francesco Antonio Santori, nato da famiglia poverissima e che abbandonò il suo nome di battesimo, Paolo, quando prese i voti monostici nell’ordine dei francescani, si deve il primo romanzo in lingua albanese ed il dramma. Il bicentenario della nascita di Santori sarà celebrato con una serie di eventi il cui programma è stato presentato alla Cittadella Regionale, a Catanzaro, alla presenza dell’assessore alle attività culturali e all’istruzione Maria Francesca Corigliano. Tra gli intervenuti il docente dell’Unical Francesco Altimari, i sindaci Giuseppe Rizzo, di Cerzeto, e Roberto La Valle, di S. Caterina Albanese, e i rappresentanti in costume dei gruppi tradizionali dei due centri arbëreshë. La conferenza stampa  è stata aperta da Silvio Geraldo Cascardo, consigliere comunale di Cerzeto con delega alla cultura che ha introdotto il progetto con presentazione dei loghi, della linea grafica di tutte le celebrazioni e del calendario a cura di Francesco Amendola della Nua. Il sindaco Rizzo si è soffermato sull’importanza strategica di fare rete dei paesi arbëreshë poiché “tutto ciò che riguarda la nostra cultura deve essere valorizzato, non rimanere patrimonio solo delle sole comunità arbëreshë,  ma deve essere patrimonio dell’intera regione”. La figura di Santori è stata evidenziata dal sindaco La Valle che ha lodato con orgoglio ed emozione il nascere del gruppo canoro della sua comunità, che mira alla riscoperta e valorizzazione dei canti arbëreshë. “La Regione Calabria - ha affermato nel suo intervento l’assessore Corigliano - sostiene, con un impegno inserito nel Fondo unico cultura, le attività del bicentenario santoriano poiché rientrano pienamente tra le finalità della programmazione culturale. È molto rilevante il fatto - ha concluso l’assessore - che questo progetto così partecipato e qualificato non resta isolato nell’ambito del territorio dei Comuni che aderiscono ma si apre all’intera regione e crei un ponte solido tra la Calabria e l’Albania nel segno di un confronto culturale di alto livello”. Il professore Altimari, che cura l’aspetto scientifico nell’ambito del comitato organizzatore del bicentenario, ha posto l’accento sull’apertura delle comunità albanofone in Calabria e la loro integrazione nella storia e nella cultura regionale ed evidenziato il calibro della figura di Santori nella cultura albanese e italiana e sul versante latino della tradizione cristiana delle comunità arbëreshë rappresentata da Santori e affiancata alla tradizione di rito greco, richiamando i due polmoni “occidentale e orientale della Chiesa” citati da Giovanni Paolo II.

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