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Alcide Simonetti

Alcide Simonetti

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Ricordando Francesco Fusca 5 anni dopo la sua dipartita

Come oggi, nella tarda mattinata di un lustro fa, improvvisamente, veniva a mancare Franco Fusca, il quale, proprio qualche mese prima sulle pagine di questo giornale (articolo del 18.03.2016 - Dirittodicronaca), nel ricordare la figura di Umberto Eco scriveva: “Ed Eco… se n’è andato, anche se noi -in verità!- non ci siamo ancora accorti...”.
Tale sarcastica ed amara considerazione dell'amico-Ispettore (che conosceva ahimè l'intima natura umana) non vale altrettanto per la sua dipartita, in quanto, oltre che per i familiari, gli amici o quelli che gli hanno voluto bene, è tuttora sentito dalla comunità il vuoto che ha lasciato.

Indici sempre più bassi. Spezzano brancola nel buio

Spezzano Albanese rappresenta la comunità albanofona più popolosa d'Italia con 6.758 abitanti. L'andamento demografico, però, ha registrato una diminuzione costante negli ultimi trent'anni, riducendosi di circa 1000 residenti senza tuttavia considerare che oltre il 20% dei nostri concittadini (studenti e lavoratori) è domiciliato, di fatto, altrove, nonché il 5,86% (396) è di nazionalità straniera.
Sebbene, forse, il predetto trend negativo sia amplificato psicologicamente dal simbolico superamento della soglia 7000, tuttavia i dati sono allarmanti, atteso che l'età media della popolazione si attesta su 45,1 (anni), mentre nel 2002 era pari al 39,7 (anni).

Alta velocità a Tarsia: non perdiamo il treno!

È passata quasi sotto silenzio la notizia che il PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza), predisposto dal Governo Draghi, preveda il passaggio dell'Alta velocità nel nostro territorio. Si tratta di un progetto rivoluzionario, del costo di circa 20 miliardi, che dovrà realizzare una nuova linea ferroviaria di “alta velocità” (300 km/h) che percorrerà il tragitto da Salerno a Reggio Calabria seguendo l’autostrada del Mediterraneo, deviando da Praia per Tarsia (collegamento con la linea jonica) e passando per Cosenza.

Pino Chimenti, l'estro creativo di un artista andato via troppo presto

Spezzano Albanese piange per l'improvvisa scomparsa di Pino Chimenti (68 anni), artista, pittore considerato dalla critica tra i maggiori nel panorama internazionale dell'arte contemporanea. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Urbino sotto la guida di Concetto Pozzati. I suoi esordi artistici risalgono alla metà degli anni Settanta.
Nel 1985 la svolta, a seguito dell'inserimento da parte Gillo Dorfles (famoso critico d'arte) del pittore arbëresh tra gli artisti scelti dalla critica nel Catalogo dell’arte moderna italiana Mondadori.

La riabilitazione di Dante Alighieri

Dante Alighieri non fu soltanto un poeta e letterato, ma anche un uomo d'azione e politico, peraltro, di rilievo nella Firenze della fine del XIII secolo, città in piena espansione economica; capitale, ormai, della finanza europea; sede delle maggiori banche come quella dei Bardi, dei Peruzzi, degli Acciaiuoli e degli Albizzi che, all'epoca, erano in grado di finanziare città, Stati ed Imperi. In quella Firenze, in pieno fermento economico, sviluppo urbanistico, dinamismo sociale, un vero e proprio cantiere a cielo aperto, dove circolava un fiume di denaro, il giovane Poeta giocò un ruolo principale nella complicata vita politica della città guelfa corrotta, ormai, dalla cupidigia del potere e della ricchezza come lo stesso Dante stigmatizzò nel XV Canto del Paradiso con le parole severe di Cacciaguida, suo avo.

A 100 anni dal Congresso di Livorno, ricordiamo la figura dello spezzanese Giovanni Rinaldi

Nell'anniversario dei cento anni della nascita del Partito Comunista Italiano giova ricordare che, anche, uno spezzanese giocò un ruolo in quelle vicende, oltre che in quelle successive, consolidando, con la sua azione politica, quella storica scelta di rottura che segnò il destino della Sinistra Italiana.
Come è noto, il 21 gennaio 1921 si concluse il Congresso di Livorno (XVII Congresso del Partito Socialista Italiano) con la scissione della componente comunista che diede vita al Partito Comunista d'Italia. Tra i protagonisti della storica divisione (anche se non partecipò ai lavori personalmente) fu lo spezzanese Giovanni Rinaldi (segretario, all'epoca, della sezione del partito socialista), il quale, comunque, già nel 1920 (tra i pochissimi in Calabria), dopo il II congresso del Comintern, aderì all'Internazionale Comunista, partecipando alla conferenza di Milano (autunno 1920) che rappresentò il preambolo del costituendo partito comunista in Italia.

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