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Jesusleny e il suo progetto «L'altro puoi essere tu» fa tappa ad Altomonte In evidenza

Jesusleny Gomes ed il consigliere Capparelli ad Altomonte Jesusleny Gomes ed il consigliere Capparelli ad Altomonte
Agos

ALTOMONTE - Jesusleny Gomes, nota per le sue imprese straordinarie, e per la sua instancabile promozione del Veneto, ha deciso di festeggiare il suo 40 compleanno in modo "utile" attraverserà  l'Italia toccando tutte le Regioni sulla sua Harley Davidson in SOLI 10 giorni per sensibilizzare le persone e le amministrazioni sull'accessibilità.

Ispirata dall'esperienza di Klick's on ways 2023, un Cammino organizzato da Free Wheels, un'associazione che promuove il turismo lento e accessibile per tutti, Jesusleny ha deciso di condividere le sue esperienze e conoscenze acquisite con i ragazzi in sedia a rotelle con gli amministratori e autorità che incontra attraverso un progetto di sensibilizzazione chiamato "L’altro puoi essere tu”. Durante il suo viaggio, Jesusleny ha consegnato un manuale contenente 10 cose che ha imparato da Free Wheels sull'accessibilità ai Sindaci delle varie città che ha attraversato. La prima lezione che ha imparato è che "Parlare di accessibilità non significa parlare di disabilità". Purtroppo, in Italia, questa non è ancora una regola consolidata, e molte persone si rivolgono alle persone con disabilità in modi inconsapevoli che negano loro il diritto di essere considerate "Persone" prima della loro condizione fisica. Durante il suo viaggio, Jesusleny ha anche avuto l'opportunità di incontrare Sindaci e amministratori locali, condividendo con loro le esperienze e le sfide affrontate dalle persone con esigenze di accessibilità sensibilizzando su quelle che possono essere azioni concrete! Nonostante alcune difficoltà lungo il percorso, come il guasto della sua motocicletta, Jesusleny ha proseguito il suo viaggio con l'aiuto di persone generose e di supporto. Ha sperimentato la generosità delle persone del sud e ha trovato supporto nella comunità dei motociclisti e nel club motociclistico AMC a Castellaneta. Motociclisti che si sono uniti alla sua causa. Principalmente a Castellaneta, dove Daniele di DAG CYCLES GARAGE è tornato dalle vacanze per fornire supporto, ha smontato altre sue motocicletta per recuperare il pezzo che serviva per rimettere Jesusleny in cammino e compire la sua missione. Con il suo viaggio, Jesusleny ha raggiunto oltre la metà delle regioni italiane. Ieri, mentre viaggiava da Puglia verso Reggio Calabria, ha deciso di fare una sosta ad ALTOMONTE, una città che non le era sconosciuta poiché l'anno scorso, oltre a fare amicizia, l'ha visitata ed è rimasta incantata dalla sua bellezza. Quello che Jesusleny non si aspettava durante questa sosta era di essere ospitata nell'hotel di Pierluigi Dambra, attualmente chiuso per lavori di manutenzione e ristrutturazione perché il proprietario ha ritenuto necessario renderlo completamente accessibile. Per sorpresa di Jesusleny, ha scoperto che oltre alle città del sud che ha toccato, ALTOMONTE si impegna anche a rendere la città accessibile perché come punto 10 del manuale afferma: «COSTRUIRE L'ACCESSIBILITÀ È DIGNITOSO PER CHI NE HA BISOGNO; È DIGNITOSO PER CHI FORNISCE ACCESSIBILITÀ; ED È DIGNITOSO PER L'ITALIA IN UN CONTESTO MONDIALE DOVE TUTTO QUESTO RAPPRESENTA NORMALITÀ». Jesusleny è stata accolta la mattina del 15 agosto dal consigliere Giuseppe Capparelli a nome dell'amministrazione, che ha accolto il manuale come una guida per migliorare l'accessibilità della città. La notizia della sua presenza si è diffusa a tal punto che la gelateria del centro storico ha dedicato un gelato a Jesusleny, chiamandolo ALTOMONTE di Jesus. Dopo la sua sosta ad ALTOMONTE, Jesus continua il suo viaggio verso la Sicilia e la Campania prima di tornare in Veneto, la regione da cui è partita. Il suo messaggio sull'accessibilità per tutti continua a crescere, e spera che il suo manuale possa essere seguito e attuato. L'avventura di Jesusleny Gomes è un esempio di determinazione e impegno per promuovere una nuova visione dell'accessibilità in Italia. Il suo viaggio dimostra che l'accessibilità riguarda ognuno di noi e che possiamo tutti essere "l'altro" che ha bisogno di accessibilità. 

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