Pannelli fotovoltaici nella Petrosa di Castrovillari, la Resit vince il ricorso In evidenza
- Laghi: «O la Riserva Naturale o un mare di pannelli»
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CASTROVILLARI - Per la Riserva Naturale Pedemontana di Castrovillari, il tempo stringe, vista la sentenza del Consiglio di Stato che evidenzia come i dinieghi del Comune e della Regione non siano assolutamente sufficienti per bloccare l'installazione dei pannelli fotovoltaici nell'area interessata dalla proposta di legge presentata dal consigliere regionale Ferdinando Laghi.
«Si sta volutamente perdendo tempo prezioso -commenta Laghi- per una proposta di legge che malgrado sia stata approvata all’unanimità in Commissione Ambiente, è bloccata, da un anno e mezzo, ad un passo dall'approdo in Aula Consiliare».
La società Resit che ha vinto il ricorso presentato al Consiglio di Stato nel 2023, si avvia perciò ad ottenere l’autorizzazione per installare un impianto da 9MW a Castrovillari. «E così ci siamo aggiudicati altri 11 ettari di fotovoltaico -continua il consigliere Laghi- dopo i 34 ettari autorizzati alla Società EF Agri Società Agricola, sempre in zona Petrosa, tra via dei Moranesi e il carcere di Castrovillari. Senza dimenticare che al Ministero si sta decidendo per un progetto di insediamento di pannelli fotovoltaici, sempre della Resit, di 61 ettari e che incombe forte la minaccia di ulteriori 275 ettari, ancora una volta nell’area della Petrosa. Una responsabilità gravissima, politica, sociale, umana che grava come un macigno su chi si oppone al perseguimento del bene comune di un intero territorio. L’accaduto smaschera ancora una volta le falsità di quelli che hanno rifiutato ogni confronto per poter continuare indisturbati a seminare le loro interessate bugie, tra cui quella che basterebbe un intervento della Regione, o addirittura dell’Amministrazione comunale per fermare l'installazione dei pannelli. L'unico modo per bloccarli è rappresentato dalla istituzione della Riserva Naturale, che deve però precedere l’autorizzazione per il fotovoltaico. Senza dimenticare tutti gli enormi vantaggi che l’area protetta porterebbe per il territorio».
Ma per Laghi la questione è ben più profonda dal momento che «non si sta discutendo su un mero progetto di riserva naturale -conclude- ma di qualcuno che blocca una proposta di legge già approvata da un anno e mezzo, impedendo il completamento del suo normale iter, esattamente come già hanno fatto tutte le altre riserve presentate mesi o anni dopo la nostra».
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