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Amendolara, Ciminelli respinge le accuse sul voto di scambio

Amendolara, Ciminelli respinge le accuse sul voto di scambio

AMENDOLARA - La competizione elettorale ha rischiato di perdere una delle due liste per il minacciato ritiro della stessa con candidato a sindaco Francesco Martorano, a causa di un presunto voto di scambio operato attraverso una delibera di giunta, dal sindaco in carica, Antonello Ciminelli. E’ stato Mario melfi, già sindaco di Amendolara ed oggi candidato al consiglio comunale nella lista di Martorano a lanciare il j’accuse nei confronti di Ciminelli che avrebbe operato un voto di scambio con sette Lsu già stabilizzati ai quali, con delibera di giunta, si innalzava da 30 a 35 ore l’impegno lavorativo, però a datare dal prossimo 1° luglio, quando ad amministrare Amendolara potrebbe essere un nuovo esecutivo comunale.

Questo l’antefatto al quale risponde Antonello Ciminelli, ribadendo la trasparenza e la correttezza dell’azione amministrativa del suo esecutivo. Entra nel merito della questione sollevata da Melfi sui lavoratori socialmente utili, per dire che è stata “volgarmente strumentalizzata e trasformata in un banco d’accusa demagogico e populista di voto di scambio contro l’esecutivo”. Questo il motivo per il quale il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli ha chiesto formalmente, con una lettera inviata ieri dal municipio di Amendolara, di essere ricevuto ed ascoltato in merito alle accuse di presunto voto di scambio, al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao. Al Prefetto, il Sindaco ha fatto pervenire anche la delibera di giunta del 2 maggio scorso, oggetto di quella che Ciminelli ritiene una strumentalizzazione e che invece Melfi e la lista di Martorano ritengono la prova del voto di scambio. Ricorda Ciminelli che con tale delibera di giunta “si dispone di aumentare di 5 ore la settimana lavorativa (da 30 a 35 ore) per sette dipendenti assunti nel 2008, a partire da primo luglio 2016”. 

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