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Chiusura centro trasfusionale in vista per l'ospedale di Castrovillari In evidenza

  • Liste Civiche promettono la battaglia ad oltranza per evitarlo
Chiusura centro trasfusionale in vista per l'ospedale di Castrovillari

CASTROVILLARI – Continuano le attenzioni e le delusioni sulla storia dell'ospedale di Castrovillari che, lo ricordiamo, da tempo attende svolte significative, dovute a promesse e impegni presi (anche sulla carta) e mai mantenuti. A sollevare nuove attenzioni è il coordinamento politico delle Liste Civiche di Solidarietà e Partecipazione del comune di Castrovillari che attraverso una nota parlano di “ennesimo furto” e nuovo “colpo basso” inflitto il 3 marzo scorso alla sanità castrovillarese ed a tutto il territorio del Pollino.

«Con il decreto n° 30 -fanno sapere le Civiche-, che prevede il riordino delle rete ospedaliera regionale, il commissario ad acta Ing. Scura di fatto, ha decretato la chiusura del centro trasfusionale dell’ospedale di Castrovillari. Un atto gravido di conseguenze negative -sottolineano- per l’offerta sanitaria, adottato dal commissario in perfetta solitudine e senza alcun tipo di concertazione e confronto». Pertanto, se da un lato si attendevano svolte in positivo per il nosocomio del Pollino, di fatto alla logiche previste delle somme si fa prevalere quella delle sottrazioni, cosa che dal coordinamento politico locale viene definito “francamente inaccettabile e gravissimo” per le “conseguenze sull'offerta sanitaria di tutto il territorio castrovillarese, del Pollino e sulle quotidiane attività soprattutto dei reparti chirurgici dell'Ospedale, che si troveranno così in forte difficoltà tanto per gli interventi programmati, ma soprattutto per le situazioni d’urgenza”.
Alla luce di ciò, quindi, le Liste Civiche di Castrovillari, da sempre in prima fila per tutelare della salute dei cittadini, «contrasteranno in ogni sede e facendo ricorso ad ogni tipo di mobilitazione generale e complessiva, ad oltranza, fino a quando questo decreto non sia radicalmente rivisto e modificato. Non si può più sopportare che burocrati e funzionari nominati esclusivamente per mantenere equilibri politici, francamente sempre più precari, operino mettendo a rischio la salute di migliaia di cittadini».

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