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Aggressione di un cane a Tarsia: il proprietario dà la sua versione dei fatti In evidenza

Aggressione di un cane a Tarsia: il proprietario dà la sua versione dei fatti

TARSIA – Dopo la nostra pubblicazione dello scorso 17 giugno, in cui raccontavamo la storia dell'aggressione di un cane a danno di un ragazzino, evidenziando nella stessa l'atto di coraggio di due ragazzi egiziani intervenuti in favore del piccolo malcapitato, senza mai puntare il dito contro il padrone dell'animale, oggi raccogliamo la testimonianza del proprietario del cane che racconta la sua versione dei fatti.

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«Il 30 maggio -scrive- il cane passeggiava al guinzaglio nelle mani di mia figlia maggiorenne, giocava su strada pubblica. Un ragazzo di 12 anni correva perché giocava con una pistola ad acqua con altri ragazzi. Involontariamente, correndo, si è avvicinato a pochi cm dal cane che d'istinto, sentendosi minacciato, lo ha morso  senza causare grossi danni, perché il cane, di sua volontà, dietro il mio richiamo, ha mollato la presa. A quel punto, mia moglie si è avventata sul ragazzo per soccorrerlo vedendo il sangue, ha chiesto a un ragazzo egiziano lì presente di prenderlo in braccio e trasportarlo alla guardia medica che distava meno di 50 mt, mentre io ho preso il cane e sono andato a portarlo a casa. Eravamo tutta la famiglia a passeggio e tutti i presenti, nonché testimoni, si sono dati da fare per aiutare il malcapitato. Quello dei due egiziani eroi è un racconto fatto da loro nel campo dove sono accolti, hanno preso la palla al balzo perché sono in attesa dei documenti e le studiano tutte. Ciò non toglie che sono bravi ragazzi e che hanno aiutato nei soccorsi. Il ragazzo morso è a casa, sulla via della guarigione completa. Il cane è regolarmente dichiarato e possiede tutti i documenti, compreso il microcip. Quanto raccontato è confermato anche nella testimonianza depositata da altre persone presenti».

© Riproduzione riservata

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