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Anna De Blasi

Anna De Blasi

Io, lei, lui e un divano

La felicità non esiste, o almeno quella totale che ti fa vivere in un perenne stato di euforia. Esistono le conquiste personali, le soddisfazioni, gli attimi di adrenalina pura, gli affetti che ci rendono meno soli in questo eterno errare che è la vita. Ognuno di noi ha il proprio concetto di felicità, e, per dirla con Tolstoj, “le famiglie felici si somigliano tutte, ogni famiglia infelice lo è a suo modo”. Sulle famiglie, così come sugli individui, non può calare dall’alto di cliché pubblicitari un’idea unica di “felicità”, un modello egemone. E per fortuna, anche se gli stereotipi sono ancora tanti, da un po’ si legge di famiglie non da mulino bianco, di madri non sempre perfette e felici e sorridenti, la famiglia sembra diventare più reale.

Piscine, mamme e tormenti

La piscina oltre ad essere un (bel) film del 1969 di Jacques Deray, con Alain Delon e Romy Scneider ed un programma che risale all’estate del 1991 condotto da Alba Parietti, è anche il mio, nostro (mio e di Ginevra), appuntamento del venerdì. È da due settimane che io e la mia anarchica bimba ci dedichiamo alla nobile arte non della box ma del nuoto. La prima lezione è stata un tormento: Ginevra mantenendo fede al suo anarchismo non si è fatta mettere né costume né cuffia (lei non si omologa) ed è entrata in acqua solo con il pannolino atto all’occasione. Una volta finita l’ora non voleva più uscire.

Improvvisando

La vita, si sa, è eterna improvvisazione. C’è sempre qualcosa che sfugge o che non si incastra perfettamente, c’è sempre un equilibrio da reinventare ed un nuovo orizzonte da esplorare. Ciò avviene non solo per i GRANDI cambiamenti dell’esistenza, ma è nel vivere quotidiano che le nostre abilità circensi devono palesarsi completamente. Succede di essere migrante. Succede di essere donna. Succede di essere mamma. Succede (e vivendo in Italia è proprio il caso di scrivere succede…) di lavorare. Succede di non avere nessuno che possa tenere Ginevra. E allora l’arte dell’improvvisazione deve esplodere in tutta la sua essenza.

Mamma le mamme!

“Dio non poteva essere ovunque è per questo che ha creato le madri”, così recita un proverbio ebraico. Così sembra essere nella realtà delle cose. Le mamme sono ovunque: con il cuore, con l’anima, con il corpo, con lo sguardo, con tutta la loro mammesca essenza. Ci sono sempre. E la loro presenza è tanto più concreta, dolce, vera, quando si riveste di assenza, discrezione, quando è una sorta di patto tacito con i propri figli.

C'eravamo tanto amati...

C’eravamo tanto amati, e poi, non ci amammo più. Succede. L’amore è eterno finché dura, sosteneva (ancor prima di Carlo Verdone) Henri de Regnier. Il matrimonio non si sottrae a questa massima: anch’esso è eterno solo finché dura. L’Italia nel Maggio del 1974, esattamente quaranta anni fa, tramite un referendum, ebbe la sua legge sul divorzio. Il fronte dei divorzisti lottò per i diritti civili. Fu una battaglia di civiltà.
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