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Francesco Fusca

Francesco Fusca

Letteratura per l'Infanzia: Il segreto di Rosa nel girotondo delle fiabe

francesco fuscaDai Bambini digitali ai Bambini touchscreen.
Sempre diversi cangianti varianti: sarà un bene, sarà un male? È difficile dirlo! Tuttavìa, noi ci proviamo sintonizzandoci con quella dimensione umana naturale ‘normale’ che caratterizza, profondamente, l’essere Persone, nel Tempo che scorre, ‘dentro’ la Natura. Che è l’insieme armonico della Terra e dei suoi ‘giri’; degli alberi, degli animali, delle ‘cose’ tout court… tutto gettato qui e ora….

Il Capitale invisibile ne La buona Scuola

francesco fuscaNegli anni Settanta del secolo scorso usciva, per i tipi dell’editore Armando, Roma (1973), un libro importante di Giovanni GOZZER, “Il capitale invisibile”, che segnava, sicuramente, una ‘svolta’ importante: (A) nella ricerca scientifica antropologica; (B) sul Significato-Senso della Cultura nelle vicende dell’Umanità di tutti i tempi, considerata analizzata sviscerata da diversi punti di vista. In questo contesto di idee, il capitale invisibile rappresentava e rappresenta uno spartiacque ideale tra una concezione sostanzialmente ‘materiale’ della Vita e una ‘im-materiale’ fondata sulla Cultura quale Paideia classica e Humanitas. E che traccia i ‘livelli’ di Civiltà.

Rino Gattuso, surreale: lettera aperta

Caro Rino,
l’atmosfera surreale, che evoca il mondo del sogno attraversando, di soppiatto, il senso più profondo dell’inconscio di Sigmund FREUD, ebbene forse solo così si può riassumere quanto Ti è capitato. Non in altre maniere. Non con altre parole e concetti.
Confusione complessità caos sono le parole magiche misteriose indecifrabili di quel che Ti è accaduto. In questa nostra Società glocale, in cui… non c’è nemmeno un pelo del nostro corpo che non sia sotto controllo. Nel bene e nel male! Mi viene di dire: -Solo la POESÌA, con il suo Pudòre e con la sua Bellezza, ci salverà! Ma, non lo dico…

Canzoni, Emozioni, Cultura: l'Arbёreshità che non muore

«Come si sa -scrive Tullio DE MAURO- sono oltre seimila le lingue oggi vive nel mondo. E sono decine e decine quelle parlate da consistenti nuclei demografici. Contro vecchie immagini stereotipate, sappiamo oggi che, indipendentemente da recenti flussi migratori, non c’è paese del mondo di qualche estensione e consistenza demografica che non ospiti cittadini nativi di lingua diversa. L’Italia, con le sue tredici minoranze linguistiche autoctone o insediate tra noi da secoli e con la sua folla di diversi e ancor vivaci dialetti, è solo uno degli innumerevoli casi tra i duecento paesi del mondo».
«Oggi sono tante le lingue che arricchiscono il nostro paese e molte di esse sono in serio pericolo di estinzione»: così Demetrio CORINO nel suo: Rockarbёresh. Peppa Marriti Band tra arcaismo e modernità (Ed. Pendragon, Bologna 2013, pp. 94, €. 12,00).

Minoranze linguistiche storiche: addio!

La fine di una legge (la n. 482/99) nata male e cresciuta peggio.
Ma, la colpa è di qualcuno. E va denunciato. Apertis verbis.
Non ci resta che ridere! Anche se abbiamo tanta voglia di piangere…

Legge n. 135/12 (7 agosto) - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini.
Titolo II - Riduzione della spesa delle amministrazioni statali e degli enti non territoriali.
Art. 14 - Il comma 16 recita: «16. Ai fini dell'applicazione dei parametri previsti dall'articolo 19, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e dall'articolo 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n. 183, per aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica si intendono quelle nelle quali siano presenti minoranze di lingua madre straniera».

Persone diverse come me e non persone diverse da me

E la nave va! La ‘nave’ della Giurisprudenza, del Diritto che si indirizza si orienta si perfeziona (finalmente!) verso la ‘parità’ dei diritti-doveri tra Donna e Uomo, tra Maschi e Femmine, tra Figli/e che, quando nascono, non sono e non possono essere DISCRIMINTI maltrattati umiliati, per motivi ragioni spiegazioni ‘adulte’: di adulti che hanno il potere di giudicare e di decidere il destino degli altri (‘altri’, insistiamo, diversi COME me; non: ‘altri’ diversi da me!).
Quando si nasce, si nasce alla pari. Se mamma e papà sono “in regola” con le leggi vigenti o non lo sono (e con il ‘livello’ di Cultura e di Civiltà raggiunto dalla Società in cui vivono), questa è un’altra faccenda, un’altra ‘storia’… che non può e non deve interessare il Figlio/a che nasce (e che non ha chiesto di nascere…).
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