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A Dario Brunori il premio Tenco 2020  

  • Il miglior album in assoluto si chiama “Clip!”
Brunori premiato a Fagnano Castello Brunori premiato a Fagnano Castello

 

SANTA CATERINA ALBANESE - Dario Brunori, in arte Brunori Sas, ha vinto il Premio Tenco 2020 per il miglior album in assoluto che si chiama “Clip!” La giuria gli ha assegnato 56 voti. Per la “Targa Tenco” vinta da Brunori Sas e dedicata al compianto cantautore, gli altri finalisti, in ordine di preferenze ricevute, sono stati: Paolo Benvegnù con Dell'odio dell'innocenza (48 voti); Diodato con Che vita meravigliosa (45 voti); Perturbazione con (dis)amore (24 voti); Luca Madonia con La Piramide (21 voti).

Non sfugge certamente a noi calabresi che Dario Brunori, apprezzato cantautore italiano è nato a Cosenza ma è cresciuto prima a Joggi, frazione di Santa Caterina Albanese, e poi a Guardia Piemontese. Per questo nei suoi lavori discografici ha sempre cantato una “Calabria autobiografica”, che va in controtendenza alla visione di “ruota di scorta” dell'Italia. Non si dichiara “affezionato ai luoghi” Brunori, ma «spesso si fa riferimento al territorio d’appartenenza con un sentimento troppo acceso che a volte può portare a discorsi retorici che vogliono esaltarne le virtù. In uno dei suoi pezzi di qualche anno addietro ha comunque sottolineato, pur indirettamente, «certe cose che, anche con i video, che fanno parte del suo vissuto: la spiaggia di Guardia Piemontese o zone in cui è cresciuto. Un’operazione intesa a livello estetico e che sottolineasse il sapore dei luoghi, senza andare a far emergere cose tipo abbiamo il mare, ecc.». Cantautore certamente fuori dagli schemi, non si può sottacere che – ad agosto 2012 -  il joggese (perché cresciuto proprio qui durante l’infanzia) Brunori Sas. È stato ospite della XV Edizione di Joggiavantfolk. Cantautore, imprenditore mancato e all’inizio neo-urlatore italiano, le sue canzoni sono spesso disadorne e dirette, ora disilluse ora romantiche, ironiche e cremose, filtrate attraverso sonorità secche e retrò: quel retrò che è l’immaginario dei ricordi dei 30enni di oggi, ossia i primi anni novanta. Il punto di non ritorno. Da queste parti inoltre, a Dario Brunori «traduttore di sogni, per aver sempre creduto nel grande potere del “voglio essere” trasformando una passione in esempio di vita per intere generazioni» è stata conferita la cittadinanza onoraria di Fagnano Castello, fortemente voluta dall'amministrazione guidata dal sindaco Giulio Tarsitano. È stato con i sentimenti sopra espressi che l’associazione culturale “Leggiamoci su”, presieduta da Mariafrancesca Magno ha voluto ricordare la visita del noto cantautore cosentino nella cittadina montana dell’Esaro- Quella giornata evento di maggio 2019, ha preso spunto da “A scuola tutto bene”, titolo in parte ispirato all'ultimo album che è tra i più ascoltati in radio. Un incontro rivolto agli studenti delle scuole superiori - Liceo classico e Tecnico Industriale - che ha visto una sala gremita anche proveniente da altri centri. Un viaggio nella vita d’un ragazzo di provincia che ha reso possibile la realizzazione di un sogno. Partito senza aspettative e mosso da una grande passione che l’ha portato a calcare il palco dell'Ariston ed essere così fonte d'ispirazione per le nuove generazioni. I ragazzi di “Leggiamoci su” hanno accolto Brunori in un salotto allestito in esclusiva con oggetti che - passo dopo passo - ripercorrevano le tappe più importanti della sua vita artistica e privata. Domande e curiosità alternate alla sua musica, tanto apprezzata, hanno reso l'evento degno di essere menzionato tra i più importanti della storia della comunità fagnanese.

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