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Superare la disabilità grazie ad uno spirito nuovo In evidenza

  • Protocollo d’intesa anche a Sant’Agata d’Esaro
Un momento dell'incontro Un momento dell'incontro
Agos

S. AGATA D’ESARO - “Oltre le barriere”: già il nome dell’associazione costituita da alcuni mesi e presieduta dalla sociologa Esperia Piluso, dà il senso della voglia di “oltrepassare” alcuni steccati. Barriere che – nel corso degli anni – si sono sempre frapposte fra le istituzioni e chi vive quotidianamente la disabilità. Nasce così un nuovo modo di vivere questa condizione di vita, grazie soprattutto all’impegno dei genitori dei “diversabili” ma anche ad una nuova consapevolezza di “accogliere” chi è meno fortunato di noi.

A questa proposta s’è dimostrata molto attenta anche l’assessore ai servizi sociali del comune santagatese Emanuela Monita, che ha accolto con molto entusiasmo l'associazione e che firmerà a breve un protocollo d’intesa. Così, dopo Roggiano, San Marco, Altomonte ed altri centri dell’Esaro, “Oltre le barriere” continua a perseguire i suoi obiettivi. “Qualora arrivassero iscrizioni da parte di genitori che necessitano di dare ai loro figli servizi come quelli che l’associazione offre (logopedia, ecc.) – ha aggiunto la Piluso – data la collocazione territoriale svantaggiata del territorio, “Oltre le barriere” aprirà una nuova sede operativa anche a Sant'Agata”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, delle figure preposte, come Elisa Salvo, tecnico della riabilitazione psichiatrica e Salvatore Perrone, pedagogista e responsabile settore dell’età evolutiva. La Salvo, quale responsabile del centro diurno ha lodato “dei genitori speciali che hanno deciso di non fare solo da spettatori inconsapevoli della crescita dei loro figli ma si sostenerli in un percorso di sviluppo un po’ più in salita rispetto a quello dei loro coetanei”. Persone “che hanno completato il loro percorso di studi e non riescono a trovare un ruolo all’interno della società dovuto ai deficit cognitivi o fisici che la loro patologia presenta, hanno così una diversa possibilità”. Perrone, esplicitando i servizi erogati per l’età evolutiva, ha sottolineato “l’importanza d’una sinergia tra associazionismo, cooperativismo e scuola al fine di garantire i giusti servizi, in termini di terapia e supporto, carenti nel servizio sanitario provinciale”, aggiungendo “l’importanza della progettazione educativa ad ampio raggio, passando dal piano educativo individualizzato al “Progetto di vita”.



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