Roggiano, «lo screening Covid a Scuola andava fatto prima»
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ROGGIANO GRAVINA - La problematica tamponi positivi alle scuole roggianesi preoccupa anche la minoranza, e nella fattispecie il gruppo “Idee per il cambiamento” composto da Giuseppe Marsico (capogruppo) e Stefania Postorivo. Nei fatti, «dopo aver appreso che - nei giorni scorsi - alcuni tamponi antigenici, eseguiti su docenti e personale scolastico attraverso lo screening avviato dall’Amministrazione comunale, avrebbero dato esito positivo», gli stessi hanno scritto al sindaco Salvatore De Maio.
«Partendo dal presupposto che questi tamponi veloci possono essere anche non attendibili al 100% e che ci potrebbero essere esiti differenti attraverso i successivi molecolari, non ci si può esimere – sottolineano – dall’evidenziare alcuni errori commessi da parte della maggioranza». I due si dicono «perplessi e meravigliati nel constatare che un sindaco con esperienza quarantennale (come più volte ribadito dallo stesso, soprattutto durante i Consigli comunali) abbia sottovalutato o non tenuto in considerazione, in un periodo di emergenza sanitaria mondiale, la possibilità che una campagna di prevenzione doveva essere effettuata prima e non dopo». In altre parole, la «logica avrebbe voluto che, avendo a disposizione 150 tamponi antigenici offerti dalla Rsa cittadina, si fosse proceduto con l’attività di screening prima della riapertura delle scuole e non successivamente». In pratica, facendo prima lo screening ci sarebbe potuta essere «una riapertura scolastica in relativa sicurezza». A rammaricare i due esponenti politici è ancora «il fatto che non si sia stata prestata abbastanza attenzione ad una delle componenti più importanti: l’aspetto psicologico di ogni singolo alunno, poiché chi ritorna a scuola dopo il periodo altalenante d’aperture e chiusure se si vede di nuovo interrompere – dopo soli due giorni – la didattica in presenza potrebbe avere disturbi quali confusione, ansia e destabilizzazione». In buona sostanza ci sarebbe voluto maggiore rispetto per «il diritto alla salute», visto che nella maggioranza ci sono anche diverse figure che lavorano nel comparto sanitario, perché se è vero che «l’Amministrazione non fosse obbligata ad effettuare uno screening prima della riapertura della scuola, è altrettanto vero che il sindaco, quale autorità sanitaria, ha il dovere di tutelare la salute di tutti».
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