fbpx

Attività chirurgiche bloccate all'ospedale di Castrovillari In evidenza

  • Ferdinando Laghi: "Nessuna sicurezza è più garantita"
Attività chirurgiche bloccate all'ospedale di Castrovillari
Agos

CATROVILLARI - “Bloccata ogni attività chirurgica all’ospedale di Castrovillari! Sia di elezione che in urgenza, differibile o indifferibile che sia”. A parlare è Ferdinando Laghi, capogruppo al Consiglio Regionale di “De Magistris Presidente”. “E chi, già ricoverato, aveva necessità di intervento chirurgico è stato di necessità trasferito altrove.

E’ stata infatti chiusa l’unica sala operatoria attiva, ad onta delle assicurazioni riguardanti le nuove sale operatorie, ancora una volta fornite durante l’incontro con i Vertici aziendali dell’ASP di Cosenza, a cui ho partecipato assieme alla delegazione di Istituzioni, Sindacati, Associazioni, lo scorso 28 dicembre, quindi circa un mese fa -continua il Consigliere Laghi-. Parrebbe trattarsi, ma è da verificare, di un problema di alimentazione elettrica, ma certo è che l’assistenza fornita dall’ospedale spoke di Castrovillari, spoke sempre più sulla carta, per non dire di carta, continua a peggiorare in maniera drammatica. Come è possibile che si arrivi comunque a un blocco del genere che significa, di fatto, praticamente la chiusura dell’ospedale. Quale può essere, infatti, la sicurezza garantita da un ospedale spoke ai ricoverati, tutti, ma proprio tutti, potenzialmente necessitanti di assistenza chirurgica, urgente o meno. E’ mai possibile -insiste il Consigliere Regionale- che sia sempre necessario inseguire le emergenze strutturali, invece che prevenirle? E’ questo il livello su cui va sempre più posizionandosi l’offerta sanitaria pubblica? E, infine, un’ultima, amara domanda che è necessario farsi -conclude Laghi-: oltre a scegliere un orario diurno in cui farsi venire un infarto, stante la chiusura notturna dell’emodinamica del nosocomio del Pollino, adesso toccherà organizzarsi anche su dove farsi venire un’emorragia interna, espletare un parto cesareo, accusare i sintomi di una appendicite acuta o, peggio, di una peritonite?”.

© Riproduzione riservata



Abbonati a dirittodicronaca.it

Caro lettore, cara lettrice,
ci rivolgiamo a te sottovoce, per sottolineare il senso di gratitudine che, con il tuo continuo interesse, hai dimostrato durante questi anni di attività ininterrotta di informazione che DIRITTO DI CRONACA ha gratuitamente garantito sul Territorio dal 2009. A giugno 2020, nel pieno della pandemia, abbiamo chiesto un sostegno economico libero per far fronte a nuovi oneri economici e poter garantire il servizio di informazione. I risultati, purtroppo, non sono bastati a coprire tutte le spese. A quei pochi sostenitori, però, va il nostro profondo senso di gratitudine e di riconoscenza.
Quanto fatto potrà avere un seguito solo se ogni utente lo vorrà davvero, dimostrandolo fattivamente, anche se in maniera puramente simbolica: sostenendoci con l'irrisorio contributo di un solo caffè al mese. Questo darà la possibilità di accedere a tutti i contenuti della nostra piattaforma di informazione, che sarà resa più fruibile e più "smart" e arricchita di nuovi approfondimenti e nuove rubriche che abbiamo in cantiere da tempo ma che non abbiamo potuto realizzare per carenza di fondi.
Ti ringraziamo di vero cuore sin d'ora per quello che farai per sostenere Diritto Di Cronaca.

NON STACCARCI LA SPINA... AIUTACI A MANTENERTI SEMPRE INFORMATO!
Emanuele Armentano


abbonati per 6 mesi

abbonati per 12 mesi


Torna in alto

Video di Approfondimento

ozio_gallery_lightgallery

Sport

Editoriali

Rubriche

Informazioni

Partners