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Lavori in Sambucina. Il sottosegretario Orrico: “Ottemperare quanto prescritto dalla soprintendenza”

Lavori in Sambucina. Il sottosegretario Orrico: “Ottemperare quanto prescritto dalla soprintendenza”
Agos

LUZZI - “Ottemperare prima possibile quanto prescritto dalla soprintendenza riguardo ai lavori della Sambucina”. E’ quanto chiede il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Anna Laura Orrico. Si riaccendono i riflettori sui lavori di sistemazione idrogeologica e consolidamento dell’area antistante la storica abbazia della Sambucina iniziati tre anni fa.

L’intervento faceva parte di un ampio progetto avviato nel 2011 dall’esecutivo di “Palazzo Vivacqua”, con l’allora assessore ai lavori pubblici Gianpiero Basile, finanziato dal Ministero dell’Ambiente per un importo complessivo di un milione di euro ed inerente a tre aree (le località Sambucina, Castagna e Luzzi centro), appaltato dall’Ufficio del Commissario Delegato della Regione Calabria e finalizzato alla mitigazione del rischio frana e messa in sicurezza. Lavori, però, che avevano suscitato sin da subito l’indignazione di molti cittadini. Questi, infatti, hanno sempre parlato di “evidente deturpamento dell’ambiente” circostante la gloriosa e secolare badìa cistercense, la quale nelle scorse settimane è stata oggetto di un sopralluogo da parte del responsabile ad interim della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Cosenza. “Ho avuto modo - spiega il sottosegretario Orrico - di richiedere al soprintendente di recente nomina, l’architetto Francesca Casule, tale accertamento grazie anche alle accorate segnalazioni dei cittadini, della Pro loco e del portavoce del M5S nel Consiglio comunale di Luzzi Giuseppe Giorno”. L’esponente del governo del Premier Conte sottolinea che il soprintendente Casule, nell’eseguire il sopralluogo sui terreni circostanti l’Abbazia della Sambucina interessati da interventi di attenuazione del rischio idrogeologico, ha constatato l’inadeguata mitigazione dei lavori precedentemente eseguiti, senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza, in area sottoposta a vincolo ed ha prescritto al Comune di Luzzi la parziale rimessa in pristino dello stato dei luoghi e la realizzazione di ulteriori opere di mitigazione. “Di conseguenza - prosegue il sottosegretario pentastellato - il soprintendente ha stabilito, nello specifico,  come correttivi delle opere già eseguite: la rimozione delle canalette in lamiera di acciaio ondulata ed in particolare la riproposizione degli antichi fossi in terra, in adeguata sezione, almeno per l’area soprastante la chiesa e lungo il bordo a monte della strada d’accesso; nonché, la demolizione della parte eccedente del muro di sostegno, che ne incrementa inutilmente l’impatto, non essendo necessario al contenimento del movimento franoso e la realizzazione di adeguate opere di mitigazione con vegetazione arbustiva e/o ricadente sulla facciata residuale del muro, e sulle scarpate naturali poste alla base e sopra la futura testa del muro. Mi augurerei pertanto che il Comune di Luzzi -conclude Anna Laura Orrico -, nello spirito di leale collaborazione e raccordo fra enti, proceda il prima possibile nell’ottemperare quanto prescritto dalla Soprintendenza di Cosenza. Sono numerosi i dossier che sto seguendo per la Calabria e sui quali il lavoro di questi mesi inizia a produrre i primi risultati, ovvero le risposte che il territorio attende da tempo su una serie di annose questioni”.

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