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L’addio di Cervicati a Franco Giglio

L’addio di Cervicati a Franco Giglio

CERVICATI - L’abbraccio commosso di Cervicati a “Mastro Franco” in una domenica primaverile, dall’atmosfera surreale e di profonda mestizia. Ieri, a mezzogiorno, la piccola comunità cervicatese ha dato l’ultimo saluto a Franco Giglio, 66 anni, rimasto vittima di una tragica fatalità. L’uomo, un lavoratore edile, stimato e conosciuto anche nell’hinterland, venerdì scorso ha perso la vita schiacciato dal suo trattore.

“Mastro Franco”, com’era affettuosamente chiamato da tutti, era impegnato in alcuni lavori nel terreno di proprietà, tra le contrade Peruccio e Minavolle, intento nella preparazione del campo per la coltivazione degli ortaggi. L’uomo è rimasto intrappolato sotto il peso del mezzo agricolo che accidentalmente si è ribaltato scivolando in un canneto sottostante non lasciandogli scampo. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118 e dell’eliambulanza. Per sollevare il trattore ed estrarre il corpo senza vita è stato necessario l’utilizzo di una pala meccanica. In tanti hanno voluto stringersi, seppur idealmente, alla moglie Rosa Nudo, ai quattro figli, Angela, Pamela, Tiziana e Ivan ed a tutti i parenti, manifestando cordoglio e vicinanza. Un’intera comunità che, nell’assoluto rispetto delle norme anti-Covid e del distanziamento interpersonale, grazie anche al servizio d’ordine prestato dai volontari del “Nucleo Emergenze”, ha riempito la piazza del paese e dalla quale ha seguito il rito esequiale officiato da don Antonio Fasano nella chiesa di S. Nicola di Bari. E’ toccato al parroco del piccolo centro della Valle del Crati, trovare le parole di conforto per gli straziati familiari (ai quali ha porto i sentimenti di vicinanza del vescovo di S. Marco-Scalea, monsignor Leonardo Bonanno), esortandoli a vivere questo difficile e grande momento di dolore aiutati dalla fede nel Cristo risorto ed alla luce della parola di Dio. Don Antonio, nell’omelia, ha ricordato la dedizione di “Mastro Franco” alla famiglia ed agli amici nonché il suo attaccamento al lavoro che svolgeva con amore e passione. A far solcare dalle lacrime il viso di tutti i presenti, le commoventi parole del figlio Ivan al termine della Messa. Giglio era una persona buona, gioviale e garbata, che rimarrà nel cuore di quanti lo hanno conosciuto e soprattutto della comunità cervicatese che auspicava sempre bella ed unita e che, all’uscita del feretro dalla chiesa, lo ha salutato con un lungo e commosso applauso.

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