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Lirangi e Nociti contro gli atti violenti allo stadio di Terranova In evidenza

Luigi Lirangi e Ferdinando Nociti Luigi Lirangi e Ferdinando Nociti
Agos

TERRANOVA DA SIBARI - I Sindaci Luigi Lirangi e Ferdinando Nociti insieme alle Amministrazioni Comunali di Terranova da Sibari e Spezzano Albanese, condannano con fermezza i gravi fatti verificatisi mercoledì scorso, presso il Campo Sportivo di c/da Poverello, dove nel corso dell’incontro di calcio, valido per il campionato dilettante di seconda categoria, fra le squadre locali di Terranova da Sibari e di Spezzano Albanese, gruppi di tifosi facinorosi, hanno dato luogo a proteste vivaci che, sono sfociate in atti di violenza, soprattutto nei confronti delle Forze dell’Ordine della Stazione dei Carabinieri di Terranova da Sibari.

«Un atto inqualificabile e da censurare -hanno affermato i Sindaci delle due comunità- che va stigmatizzato e condannato con fermezza, anche per il modo con cui è stato perpetrato nei confronti dei rappresentanti delle forze dell’ordine, che quotidianamente per tutelare l’ordine pubblico subiscono continue ed ingiustificati attacchi, non ultimo quello di mercoledì.
Noi siamo contro qualsiasi forma di violenza e pensiamo che lo sport debba svolgere anche questo compito, educando alla convivenza civile ed allo sviluppo psicofisico dell’individuo –hanno affermato ancora– e non permetteremo che quattro scalmanati inficino la sua funzione sociale e di crescita di una comunità.
Nel ribadire vicinanza e solidarietà ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine ed in particolare ai Carabinieri della Stazione di Terranova da Sibari, confermiamo il nostro pieno sostegno ma, soprattutto, la vicinanza, come Istituzioni Pubbliche, continuando ad essere ancora più vigili in futuro, affinché tali soggetti vengano isolati e  neutralizzati, impedendone anche l’accesso alle strutture sportive comunali.
Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la crescita sociale, culturale e sportiva dei nostri comuni, affinché ciascuno e secondo il proprio ruolo che svolge nella società, diventi soggetto attivo in questo compito primario, affinché atti simili non abbiano a ripetersi».

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