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Battezzati tre bimbi di ragazze madri africane a Mottafollone

Battezzati tre bimbi di ragazze madri africane a Mottafollone
Agos

MOTTAFOLLONE - Ben venti ragazze africane, in gran parte nigeriane, sono state “accolte” dal giugno 2016 e sono ospitate presso un ex struttura agrituristica confinante con Pauciuri di Malvito. Dell’accoglienza a queste donne - per lo più molto giovani - nel territorio mottafollonese si occupa il personale della cooperativa sociale Kairos, che cura altri progetti d’accoglienza nel comprensorio. Alcune delle venti ragazze sono giunte in Italia, tramite uno dei viaggi della speranza, già in stato interessante e fra ottobre e dicembre 2016 hanno dato alla luce all’Ospedale di Castrovillari una femminuccia e due maschietti.

Ines, Pasquale e Michele – questi i loro nomi – per dare un bell’esempio d’integrazione, sono stati battezzati domenica scorsa proprio a Mottafollone nella chiesa “Purificazione di Maria Vergine”. Alla Santa Messa, concelebrata da don Franco Cozzitorto e da don Carmelo Terranova, vi ha partecipato la comunità mottafollonese alla presenza del sindaco Romeo Basile e tanti fedeli oltre a quella limitrofa di Malvito, rappresentata istituzionalmente dalla consigliera Francesca D’Ambra insieme ad altri cittadini. Presenti anche residenti di Sant’Agata d’Esaro, cittadina che nei mesi scorsi aveva accolto diversi profughi. Un momento altamente pregnante sulla scia di quanto va sempre ribadendo Papa Francesco. Il Pontefice, infatti, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata al tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce” ha affermato che «È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione». Ed è quello che, in pratica, è stato fatto nella Parrocchia di Mottafollone e nella struttura dove sono stati “amorevolmente” accolti e vengono quotidianamente assistiti da ogni punto di vista (sanitario, personale e integrativo) dai giovani della cooperativa sociale. Tra le venti donne una - di religione musulmana - ha dato anch’essa alla luce una nuova vita ma è stata rispettata la sua volontà di non partecipare alla cerimonia battesimale, mentre altre tre sono in procinto di partorire quanto custodiscono ancora nel loro grembo materno.

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