Le nuove nomine del Vescovo mons. Rega dal 1° settembre
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SAN MARCO ARGENTANO - «Colgo l’occasione per esprimere sentimenti sinceri di stima, affetto e cordialità nei confronti dei sacerdoti che hanno svolto con amore e impegno il loro servizio nelle comunità che si apprestano a lasciare. Sia di augurio e di beneficio la mia preghiera per la bellezza che già incontrerete nelle comunità che vi preparate a servire, per le anime che sentiranno il bisogno della vostra cura, per le ansie e le gioie che vi apprestate ad accogliere, sapendo che il Signore vi ha guidato, vi guida e continuerà a manifestarsi “precedendovi in Galilea” (cfr. Mc 16,7). Lo Spirito Santo che ha già preparato e dissodato il terreno da seminare vi doni la gioia della libertà di cuore per “lasciare” ad altri quello che avete coltivato e “accogliere” quello che per voi è stato predisposto. Vi accompagnino le parole che Paolo rivolge ai fratelli di Corinto: “Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere” (cfr. 1Cor 3,6). La Vergine Maria, Madre della Chiesa, accolga la nostra preghiera e comi di grazie celesti i vostri cuori». Si chiude così la gioiosa lettera che il Vescovo, Monsignor Stefano Rega, allega alla nomina dei sacerdoti che andranno in vigore a partire dal prossimo 1 settembre aggiungendo la frase «a beneficio della comunione e del rinnovamento dei doni ecclesiali».
Iniziando dal Seminario Diocesano: don Giuseppe Fazio sarà il Rettore, nonché referente per i seminaristi del maggiore e del sesto anno ed anche Direttore dell’Ufficio per la pastorale delle vocazioni e vicedirettore del servizio per la pastorale giovanile; don Gianfranco Belsito, Direttore dell’Ufficio Tecnico e beni culturali, don Gaetano De Fino, Direttore del servizio per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili; e don Guido Quintieri, Direttore dell’Ufficio dell’apostolato del mare.
Per il Santuario Regionale Basilica Minore Madonna del Pettoruto, il Consiglio di amministrazione è composto da mons. Salvatore Vergara; don Ciro Favaro; don Silvano Caparelli; dottor Francesco Gordano e Suor Annie Zafra.
Il Consiglio per la pastorale da don Ciro Favaro; don Pino Esposito; don Fabrizio Ammenda; don Angelo Longo; Francesca Cozza e Giuseppe Lipolito.
Per i parroci, don Ennio Stamile, dal 2001 Presbitero della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea è stato nominato per la Parrocchia Santissima Annunziata in Sant’Agata di Esaro. Referente regionale di Libera in Calabria, dal 2006 al 2011 don Ennio è stato Delegato regionale delle Caritas calabresi. Dal 2007 è presidente dell'Associazione culturale-caritativa San Benedetto Abate in Cetraro.
Inoltre, con Vincenzo Lagatta, parroco della Parrocchia San Giovanni Battista in Orsomarso; don Francesco Lauria, Parrocchia San Paolo Apostolo in Praia a Mare; don Franco Laurito e con Giacomo Benvenuto, in solidum s Santa Maria d’Episcopio e San Nicola di Platea in Scalea (moderatore Laurito don Franco); con Luciano Lo Sardo, Parrocchia Sant’Andrea Apostolo in Guardia Piemontese don Pantaleo Naccarato, a San Benedetto Abate in Cetraro; don Valerio Orefice, parrocchia Sacro Cuore in Marcellina; don Guido Quintieri, Parrocchia Santa Maria Maddalena in Bonifati e Santa Maria della Neve in Sangineto.
Per i Vicari parrocchiali don Eutropio Calunsag, lo sarà per la Parrocchia Santa Maria Maddalena in Bonifati e Santa Maria della Neve in Sangineto; don Mattia De Marco, Parrocchia San Giuseppe Lavoratore in Scalea; biennio di Specializzazione presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. San Luigi in Dommatica con indirizzo Ecclesiologico; don Leonardo Grisolia, Parrocchia Sant’Andrea Apostolo in Guardia Piemontese; don Giuseppe Lagatta, Parrocchia San Ciriaco Abate in Buonvicino e Buon Pastore in Diamante, biennio di specializzazione presso l’Istituto Teologico Calabro “S. Francesco di Paola” in Catanzaro in Nuova Evangelizzazione; don Antonio Marrapodi, Parrocchia Santissima Annunziata in Sant’Agata di Esaro; don Edward Simfukwe, Parrocchia Santo Stefano in Tortora;
Per i Diaconi transeunti, inoltre, Greco Diacono Giovanni Servizio pastorale presso la Parrocchia Santa Maria della Grotta in Praia a Mare Biennio di Specializzazione presso l’Almo Collegio Capranica in Roma in Comunicazione Sociale (Pontificia Università della Santa Croce) Mazza Diacono Giuseppe Servizio pastorale presso il Seminario Diocesano Biennio di specializzazione presso l’Istituto Teologico Calabro “S. Francesco di Paola” in Catanzaro in Nuova Evangelizzazione
Il Presule apre la sua comunicazione affermando che «La bellezza della comunità diocesana risiede nella sua capacità di unire fedeli laici e sacerdoti in un unico cammino di fede, testimonianza e servizio. Questa comunione rappresenta un segno tangibile dell’amore di Dio che invita alla fraternità, alla solidarietà e alla condivisione dei valori cristiani. Nella comunità ecclesiale, ogni membro trova un senso di appartenenza e di responsabilità, contribuendo insieme alla crescita spirituale e al sostegno reciproco. Ai presbiteri, in particolare, si affida l’onere del servizio ecclesiale, per garantire il coinvolgimento dei membri della Chiesa nel cammino di fede e nel supporto alle comunità cristiane. Questo servizio può assumere diverse forme: liturgico, catechetico, caritativo, pastorale, amministrativo. Tutto ad maiorem Dei gloriam: i sacerdoti manifestano concretamente l’amore cristiano e l’impegno disinteressato, mettendo a disposizione i propri doni e competenze per il bene della comunità e della Chiesa nel suo insieme. L’amato Vescovo Mons. Domenico Crusco, mio predecessore, nel 2010 ha redatto insieme e per il presbiterio di allora una “Regola di vita” che ritengo sia ancora un valido riferimento per l’attuale famiglia presbiterale. In quelle pagine, intrise di sapienza spirituale e pastorale, Egli indicava alcune accezioni che ritengo attuali per il momento che stiamo per vivere, quello dell’avvicendamento dei sacerdoti nelle realtà parrocchiali. Il Presule indicava tre dimensioni che ogni presbitero deve accogliere per rendere fecondo il suo ministero: la dimensione delle fede, dell’obbedienza e della comunione. Carissimi sacerdoti, siamo anzitutto uomini di fede: la preghiera, la meditazione, l’incontro con la Parola, l’Adorazione, la confessione, l’aggiornamento teologico sono alcuni degli elementi da curare con zelo e abnegazione. Il presbitero è uomo di obbedienza: “Non è una persona che agisce da solo né tanto meno il funzionario del sacro in un’azienda. Sa rendere conto del suo operato ministeriale a Dio, al vescovo, al presbiterio, alla comunità che gli è stata affidata e che sistematicamente coinvolge nella partecipazione”. Il presbitero è uomo di comunione: “Impara a vivere la comunione come dono da accogliere e cresce nella consapevolezza che i motivi per cui stare insieme sono di più di quelli che dividono” (Dalla “Regola per i presbiteri”). La chiesa agisce motivata dai suggerimenti dello Spirito, non sempre del tutto comprensibili; tuttavia, è sicura che ogni situazione sia finalizzata al bene delle anime».
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