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Torano C. Il sindaco Raimondo ordina la riapertura dell'ufficio postale di Sartano

Torano C. Il sindaco Raimondo ordina la riapertura dell'ufficio postale di Sartano

TORANO CASTELLO - L’immediata apertura al pubblico dell’ufficio postale di Sartano.  E’ quanto ordina a Poste Italiane il sindaco di Torano Castello, Lucio Franco Raimondo, dopo la chiusura dell’ufficio della popolosa frazione. Il sindaco ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente per l’apertura dell’ufficio di Sartano per i giorni stabiliti per il pagamento delle pensioni e dopo tale periodo per tre giorni a settimana alternativamente con l’ufficio di Torano.

Il provvedimento si è reso necessario per limitare la circolazione e ridurre gli assembramenti.  Attualmente è aperto solo l’ufficio postale di Torano centro, così come stabilito da Poste Italiane con una nota del 18 marzo scorso. Tale scelta - è motivato nell’ordinanza -  determina un incremento delle persone che si devono spostare sul territorio comunale, tenuto conto anche della distanza della frazione Sartano da Torano centro. Inoltre, il più vicino sportello Atm è distante sette chilometri da Torano e che occorre spostarsi in altro comune limitrofo.  C’è da dire anche che l’ufficio postale di Torano centro è spesso utilizzato anche da utenti residenti nei vicini paesi di Cerzeto e S. Martino di Finita. A preoccupare il sindaco Raimondo, dunque, l’eccessivo flusso di persone presso l’unico ufficio aperto, quello di Torano centro, che genera assembramenti dinanzi allo stesso, considerato che l’utenza viene fatta sostare all’esterno della struttura in modo contingentato per non creare situazioni di rischio dal contagio da Covid-19.
Ed a chiedere la riapertura degli uffici postali periferici e nei piccoli centri per il pagamento delle pensioni agli anziani, impossibilitati ad andare nei paesi vicini, anche Franco Corbelli. Con un appello sui social al presidente dell’Inps Pasquale Tridico, alla prefettura di Cosenza e delle alte province interessate, il leader del Movimento Diritti Civili solleva il  “problema degli uffici postali chiusi che a partire dal 26 marzo creeranno pesanti disagi e non pochi problemi a tantissimi anziani che devono riscuotere la pensione e che saranno costretti ad andare (chi potrà farlo, molti quelli che vivono da soli e che non hanno la possibilità di spostarsi) nell’ufficio postale dei paesi vicini con grave rischio di contagio”.

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