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San Marco, un secco "no" al declassamento del laboratorio analisi In evidenza

L'ex ospedale, sulla carta "Casa della Salute" L'ex ospedale, sulla carta "Casa della Salute"
Agos

SAN MARCO ARGENTANO - Con l'adozione del Piano aziendale che prevede la riorganizzazione della rete territoriale, estrinsecata tramite la delibera 646 del 3 agosto 2020, il laboratorio analisi dell'ex ospedale "L'. Pasteur" rischia il declassamento. E allora la Giunta Comunale guidata da Virginia Mariotti non ci sta, esprimendo un "secco no".

Lo si legge in una missiva inviata a vari destinatari, dal Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza Simonetta Cinzia Bettelini al Commissario ad acta per la Sanità regionale; dal Presidente della Regione Calabria al Presidente del Consiglio dei Ministri; dal Ministro della Salute a tutti i parlamentari eletti nella nostra provincia, per «protestare - afferma il sindaco - contro l'ipotesi della soppressione del laboratorio analisi, destinato a diventare un punto prelievo con lo spoke di Paola quale ospedale di riferimento». La Giunta comunale, pertanto, ha approvato un atto deliberativo con cui esprime vibrata protesta contro questa assurda decisione. E nei prossimi giorni «chiamerò a raccolta anche i sindaci del territorio - aggiunge la Mariotti - per concordare le azioni a difesa di questo importante servizio». Ecco il testo della lettera inviata. L’ospedale “L. Pasteur” di San Marco Argentano, chiuso per effetto del D.P.G.R. n. 18/2010, è stato destinato, sin dal 2011, a diventare il primo modello sperimentale di Casa della Salute in Calabria. Sennonché le opere di ristrutturazione e adeguamento funzionale, finanziate con fondi PAC 2007/2017 (circa 8 milioni di euro), non sono mai state avviate, così come non è stata effettuata la riconversione. La struttura ospedaliera, che ospitava vari reparti con circa cento posti letto, attualmente è sede di un CAPT (Centro Assistenza Primaria Territoriale), con un punto di primo intervento aperto H24, un ottimo laboratorio analisi, un ottimo servizio dialisi, diversi ambulatori specialistici. Completano l’offerta dei servizi la radiologia, che però dispone di una TAC obsoleta, e di un telecomandato che da tempo attende di essere messo in funzione; e il consultorio familiare, privo della figura del ginecologo da circa due anni. Da alcune settimane, a seguito dell’emergenza dovuta alla diffusione del Covid-19, è stata attivata un’USCA Unità Speciale Continuità Assistenziale). Mi auguro che la società Invitalia, cui l’Asp di Cosenza nei mesi scorsi ha affidato la gestione della procedura di gara, la progettazione delle opere di ristrutturazione e l’esecuzione dei lavori, possa restituire un pò di serenità e il diritto alla salute ai cittadini di San Marco e della Valle dell’Esaro. Con la presente, però, non intendo soffermarmi sulla storia della questione ospedale, che pure mi sta molto a cuore. Scrivo per richiamare l’attenzione su un provvedimento recente, che accresce la preoccupazione in un comprensorio di circa cinquantamila abitanti: l’adozione del Piano Aziendale indicato in oggetto, che prevede la soppressione di alcuni importanti laboratori analisi del territorio, tra cui quello di San Marco Argentano, destinato a essere ridotto in punto prelievo con lo Spoke di Paola quale presidio di riferimento. Ritengo perciò opportuno e doveroso chiedere che il laboratorio analisi di San Marco Argentano possa continuare a operare, senza subire ridimensionamenti, almeno fino a quando non verranno eseguiti i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale e non verrà realizzato, a pieno regime, il modello organizzativo della Casa della Salute /CAPT, con tutti i servizi e le attività previste. I cittadini di questo comprensorio da anni pagano un prezzo molto alto e non meritano altre mortificazioni. Certe misure non dovrebbero essere neppure prese in considerazione in circostanze come la presente, quando ancora forte è l’apprensione per un’emergenza sanitaria senza precedenti e quando la situazione richiederebbe provvedimenti di natura opposta. Confido che comprenderete le ragioni che mi spingono a chiedere di mettere in atto ogni iniziativa affinché il presidio sanitario di San Marco Argentano recuperi al più presto efficienza e organizzazione». 

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