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«Strane richieste di lavori ai loculi cimiteriali di Roggiano» In evidenza

Il vialetto d'ingresso al cimitero roggianese Il vialetto d'ingresso al cimitero roggianese
Agos

ROGGIANO GRAVINA - «Avete bisogno del rifacimento della copertura dei loculi cimiteriali di qualche familiare? Allora facciamo al caso vostro».

La singolare proposta sarebbe arrivata, nei giorni scorsi, a diversi cittadini roggianesi da parte di soggetti privati che avrebbero proposto per le nicchie di loro proprietà l’effettuazione di lavori. Costo degli stessi? Duecentocinquanta euro da corrispondere in due tranche: 150 da versare subito e 100 a conclusione lavori. La cosa, non passata inosservata, è venuta a conoscenza dei due consiglieri di minoranza Giuseppe Marsico e Stefania Postorivo (Idee in movimento) che per questo hanno interrogato il sindaco Salvatore De Maio. Sottolineato dai due esponenti dell’opposizione, il fatto di come «un "soggetto privato" avrebbe affermato d’essere stato incaricato dal Comune per i lavori di rifacimento della "copertura" dei loculi in questione». Di diverso avviso il primo cittadino De Maio che ha controbattuto «pur avendo avuto sentore della cosa, il tutto resta un fatto assolutamente riservato quale eventuale accordo tra due parti. L’Ente, che è stato solo tirato in ballo, non ha autorizzato nessuno a farlo. In sostanza, chiunque faccia questo tipo di lavori può contattare altri cittadini per il rifacimento ai loculi cimiteriali ma poi deve informare il Comune per esserne autorizzato materialmente. Ciò che accadrebbe ora in maniera privata pertanto non può coinvolgere gli uffici municipali». A corredo dell’interrogazione, i due consiglieri di minoranza roggianesi avevano presentato anche la copia d’una "ricevuta" senza intestazione dello scorso 7 aprile attestante la somma versata di 150 euro, dove per opportune ragioni di privacy è stato oscurato il nominativo ed il numero». La preoccupazione di uno dei due gruppi minorati roggianesi era quella che «nessun amministratore avrebbe potuto legittimare una cosa simile perché sarebbe stato un fatto estremamente grave, senza precedenti ed in netto contrasto con qualsiasi norma» e - effettivamente - da Palazzo di città è giunta la replica che «il tutto sia da ricondurre ad una trattativa privata tra due soggetti e senza alcuna autorizzazione dell’Ente». 

 

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