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Al via il ministero episcopale di Mons. Stefano Rega. Grande festa a S.Marco per l’ingresso in diocesi del nuovo vescovo In evidenza

Al via il ministero episcopale di Mons. Stefano Rega. Grande festa a S.Marco per l’ingresso in diocesi del nuovo vescovo

S. MARCO ARGENTANO - “La nostra diocesi sia una casa accogliente e un luogo permanente di comunione, con una pastorale profetica e aperta al dialogo, al confronto, una “Comunità di comunità”.  Così Monsignor Stefano Rega nel giorno del suo insediamento sulla cattedra della storica cattedrale sammarchese. Ieri a S. Marco Argentano  si è vissuto un evento di gioia e di festa, ma soprattutto di grazia.

La comunità diocesana di S. Marco Argentano- Scalea, infatti, ha accolto il suo nuovo pastore. Ascolto, dialogo e cammino le parole al centro del suo ministero pastorale. Monsignor Stefano Rega,54 anni, nella gremita cattedrale ha fatto ingresso nella diocesi affidatagli da Papa Francesco, succedendo a monsignor Leonardo Bonanno che l’ha guidata negli ultimi dodici anni. Monsignor Rega è il quarto vescovo della diocesi dalla ridefinizione dei confini avvenuta nel 1979, con S. Marco che venne divisa dalla diocesi di Bisignano e l’annessione dei centri dell’Alto Tirreno cosentino. Un momento tanto atteso quello dell’ingresso del presule che ha visto nella cittadina sammarchese molta gente proveniente dai 32 comuni della diocesi e non solo. In tanti, appunto, sono giunti anche da Giugliano, città natale del nuovo pastore, e dalla diocesi di Aversa, con in testa i sindaci dei due comuni campani e del vescovo Angelo Spinillo, familiari e parrocchiani. Molte le autorità civili e militari della provincia presenti. Tra queste il Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, l’assessore regionale Gianluca Gallo. Le condizioni meteo poco favorevoli hanno reso necessario un cambio di programma, ma non hanno certamente frenato l’entusiasmo della comunità diocesana di accogliere ed applaudire il loro vescovo nel giorno dell’inizio del suo episcopato. Giornata preceduta dall’incontro con gli studenti e proseguita ieri con la visita agli anziani e ammalati della Residenza sanitaria assistenziale di Roggiano Gravina ed il pranzo alla mensa della Caritas. Monsignor Rega, accolto dai canonici del Capitolo sull’uscio del duomo, ha ricevuto i saluti dei sindaci di S. Marco e Scalea. Il sindaco Virginia Mariotti nel dare il proprio benvenuto al presule ha ricordato la storia della diocesi, che può essere detta delle tre culture, perché comprende anche vari paesi della comunità arbrëshe e la comunità occitana di Guardia Piemontese, e i pastori che l’hanno guidata, presentando una città “abitata da gente, onesta, buona, religiosa e  laboriosa   che ha sempre affrontato i momenti di difficoltà con coraggio e con spirito di generosità e di altruismo”. Il primo cittadino sammarchese ha assicurato al nuovo vescovo piena collaborazione “per rafforzare fra Chiesa, amministrazione comunale e territorio un legame capace di far emergere nuove energie e nuove proposte per superare le inevitabili difficoltà.  Quando c’è molto da fare - ha affermato la Mariotti - è necessaria la collaborazione di molti”. Sulla stessa scia il saluto del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, che ha ricordato le bellezze della costa e la ricchezza delle comunità dell’Alto Tirreno cosentino che attendono la visita del loro nuovo vescovo fissata per domenica prossima a Scalea. Monsignor Rega nel ringraziare per i sentimenti espressi e per l’accoglienza tributata, ha posto l’accento sul rapporto con le istituzioni, che nel rispetto delle reciproche e legittime autonomie, sarà espressione fondamentale nel suo servizio di pastore della Chiesa locale. ”Ritengo che l’integrazione, in spirito di reale collaborazione, - ha affermato il presule -  tra la carità pastorale e quella socio-politica sia lo strumento necessario per l’autentica promozione del bene comune”.  Agli amministratori della “res pubblica”, dunque, monsignor Rega assicura di essere sempre al loro fianco in tutte le iniziative che ”metteranno al centro la promozione e la dignità della persona umana ed il bene comune, la giustizia e la legalità, così come mi adopererò con voi  - ha detto ancora - per realizzare il sogno di una società fraterna in cui ci impegniamo a non dare per carità ciò che spetta alla gente per giustizia”. Quindi, i riti iniziali presieduti dall’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano (di cui la diocesi sammarchese è suffraganea), Giovanni Checchinato, la lettura della bolla papale, il saluto dell’amministratore apostolico monsignor Bonanno, che ha definito la diocesi di S. Marco-Scalea una “terra bella e benedetta da Dio”, e la solenne concelebrazione con diversi vescovi (tra questi monsignor Francesco Milito, vescovo di Oppido-Palmi e vicepresidente della Conferenza Episcopale Calabra) e tanti sacerdoti. “Mettiamoci in cammino - ha esortato Rega nell’omelia - per salire in alto come afferma Papa Francesco invitandoci ad essere audaci e creativi, a ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi di evangelizzazione. Anch’io certo non voglio stare chiuso in un castello, ma camminare per le vie di questa nostra terra e seminare sorrisi e speranza, donando a tutti il vangelo della misericordia”.

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