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Coronavirus in Calabria, casi in aumento

Jole Santelli Jole Santelli
Agos

TARSIA - La questione del coronavirus non è più un problema lontano da noi. La Calabria, infatti, nelle ultime ore ha registrato un aumento dei casi seppur dopo una dura resistenza rispetto al trend dei dati nazionali. Sono di ieri sera le notizie diffuse dalla governatrice Jole Santelli che, in una nota, faceva sapere: «Il laboratorio di Microbiologia dell'Ospedale Civile dell'Annunziata di Cosenza ci ha comunicato l'esito positivo di tre tamponi effettuati su altrettanti pazienti.

Si tratta di due persone ricoverate nel reparto di Malattie infettive del nosocomio cosentino mentre il terzo tampone è stato effettuato su un paziente residente nella provincia di Cosenza.
Come previsto dal protocollo, i campioni per i test di conferma sono stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità siamo in attesa degli esiti». Così, in attesa delle conferme, le notizie si susseguono e in breve tempo si scopre che si tratta di una coppia di Rende, originaria di Tarsia, ricoverata preso il reparto di malattie infettive dell'ospedale Annunziata di Cosenza, e di un cittadino di Rossano, ricoverato presso il nosocomio di Corigliano. A questi si aggiungerebbero altri due casi di tamponi positivi da Catanzaro per due persone di Vibo Valentia.
Alle cronache locali, però, si aggiungono i continui fenomeni di migrazioni che, dalle zone a rischio (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), negli ultimi giorni si sono verificati verso i territori del Sud. L'ultimo proprio ieri sera, dopo la diffusione della bozza del nuovo decreto ministeriale che annunciava la chiusura dei collegamenti da e per la Lombardia e le altre 14 province del Nord. In questa circostanza, molte sono state le partenze decise notte tempo per far rientro nelle terre d'origine, compresa la Calabria. In vista di ciò, la governatrice Santelli ha firmato un'ordinanza che prevede, per chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, la misura della quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva.
«È necessario -scrive- comunicare questa misura al proprio medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta oppure telefonare al numero verde regionale 800-767676 o al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente, che adotterà le misure necessarie. Le società di autolinee e Trenitalia sono tenute a comunicare l’elenco dei passeggeri provenienti dalle zone indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti, anche tramite i sindaci».
Intanto, le amministrazioni interessate, anche in qualche modo, ai casi di contagio, cercano di ricostruire gli spostamenti fatti e i contatti che le persone contagiate hanno avuto nel periodo precedente alla manifestazione dei sintomi. Intanto, l'amministrazione comunale di Tarsia fa sapere dalla sua pagina Facebook: «Abbiamo preso contatti con le aziende di trasporto su gomma che effettuano fermate nel nostro territorio comunale e provenienti dal nord Italia per comunicare i provvedimenti emanati. Da quanto ci è stato comunicato per i bus provenienti dal nord sono state tantissime le disdette. La polizia municipale sarà comunque a Ferramonti per verificare l’effettivo rispetto dei provvedimenti restrittivi emanati oggi da Governo e Regione».
In attesa di avere nuovi aggiornamenti, da queste colonne lanciamo l'ennesimo appello ad avere un comportamento civico e solidale, nel rispetto delle direttive ministeriali e regionali.

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