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Fagnano, c’è ansia per l’esito dei due tamponi In evidenza

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FAGNANO CASTELLO - L’ansia si taglia a fette nella cittadina montana dell’Esaro. Paradossalmente la calura aumenta più per l’apprensione dovuta all’esito dei due tamponi fatti, quanto per le temperature estive che, in questo periodo post-Covid o presunto tale, non sono così bollenti. Poi Fagnano è un posto abbastanza fresco d’estate con l’arietta che spira dalla vicina montagna.

Non c’è tempo però per godersi la frescura del posto perché a rovinare un po' questi giorni è arrivata la notizia di un “positivo” al solo test sierologico. I fagnanesi hanno sofferto abbastanza questo virus: una persona è deceduta, i casi sono stati una decina ed il contagio “zero” era stato raggiunto solo qualche settimana addietro. Ecco, però, che come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia del sindaco Giulio Tarsitano di venerdì sera: «Il Dipartimento di Prevenzione dell'Asp di Cosenza – ha scritto in una nota – ci ha fatto sapere che una persona, tornata per le ferie dalla Lombardia, è risultata positiva al test sierologico del Covid-19. Lunedì mattina (ossia ieri) sarà sottoposto tampone insieme all’altra persona che ha viaggiato con lui». Ieri mattina, dopo l’esecuzione dei due tamponi, ha aggiunto: «Nessun allarmismo, per carità. Restiamo cauti». C’è responsabilità nelle parole del primo cittadino, che settantadue ore prima non ha voluto sottrarsi a quelli che sono i suoi compiti: «Informare i cittadini». Eppure – tra i pro e i contro che oggi viaggiano più sulle piazze virtuali del web quanto in quelle reali – che ci si lamenta della troppa solerzia. «Poteva aspettare – chiosa qualcuno – invece ha messo in fibrillazione tutta la cittadinanza». Aspettare cosa? «Che si facessero i tamponi». La notizia del “presunto” contagio, perché di questo si tratta, ha fatto invece il rapido giro di redazioni e tv locali e nazionali, riempiendo le pagine web, quelle cartacee ed i radio-telegiornali. Ciò che ha spinto il sindaco a far sapere l’accaduto è stata quella «partita di calcetto di martedì 14 luglio, sport di contatto consentito da qualche giorno, e quindi la preoccupazione che il caso – se malauguratamente confermato positivo anche dal tampone – potesse far scoppiare un nuovo focolaio». Cosa non avvenuta ancora, va chiarito, ma neanche svanita del tutto. L’esito del tampone, non arrivato neanche nella serata di ieri, arriverà certamente nelle prossime ore. E solo allora si potranno tirare le conclusioni, senza per questo cercare un capro espiatorio. I tamponi, va precisato, sono due: la persona che ha giocato a calcetto e l’amico che ha viaggiato con il primo per tornare in ferie a Fagnano. Secondo alcune indiscrezioni, il test sierologico sarebbe avvenuto prima della famosa partitella fra amici che non si vedevano da tempo e che ora tiene con il fiato sospeso tutti coloro che vi hanno partecipato. Ma perché non si sarebbe aspettato l’esito di quel test prima di “rituffarsi” in quel clima paesano che forse mancava al soggetto ora al centro dell’attenzione? Nessuno lo saprà mai, forse soltanto l’interessato.

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