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Confronto animato in consiglio comunale sullo Sprar In evidenza

  • Minoranza critica sui modi d'azione della maggioranza
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CASTROVILLARI – È stato un consiglio comunale ricco e dibattuto quello tenutosi ieri sera a Castrovillari. Centro nevralgico del confronto politico la ormai nota questione legata all'adesione al progetto Sprar, già tema caldo e che nei giorni scorsi è stato messo al centro di un confronto aperto alla presenza del vescovo di Cassano Jonio, mons. Francesco Savino e altri sindaci della zona. La partecipazione dell’Ente al Bando Sprar per la presentazione di progetti per l’accoglienza di richiedenti-titolari di Protezione internazionale e dei loro familiari, nonché degli stranieri e dei loro familiari beneficiari di protezione umanitaria che fruiscono del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi all’asilo grazie ad una sinergia Ministero dell’Interno ed ANCI (Associazione nazionale dei Comuni), è stato il fulcro su cui maggioranza e minoranza si sono confrontati.

Che il tema fosse caldo lo si era capito già quando nella stessa maggioranza si erano registrate diverse opinioni a riguardo e che oggi si ritrova unita nel segno della solidarietà per i rifugiati politici. Ad introdurre la questione è il sindaco Domenico Lo Polito che però non trova il favore della minoranza, che critica fortemente i “più elementi discordanti”, “esemplificativi di una mancanza chiara d’indirizzo politico, molto confuso come esprimono pure gli atti”. Per le Civiche, comunque, assolutamente favorevoli all’accoglienza ed all’ospitalità di queste persone, la proposta doveva essere partecipata molto prima in Consiglio con un vero coinvolgimento a 360gradi. Da qui la loro ulteriore critica al metodo della maggioranza di porre, sempre più spesso, ogni discussione “a carte scritte”, come hanno richiamato negli interventi, con diversi chiavi di lettura, Peppe Santagada, Maria Antonietta Guaragna, Onofrio Massrotti e Sara Astorino la quale ha posto anche delle interrogazioni raccolte tra la gente sulle ricadute del progetto già deciso e confezionato, tra “questione fondi, rischio lavoro per i locali, controllo e capacità d’accoglienza”. Il giudizio negativo delle Civiche, a partire da quello articolato di Santagada anche sull’inutilità della seduta, è stato rinviato al mittente, in maniera determinata e senza mezzi termini, in tutti gli interventi della maggioranza. A partire da Dario D’Atri, che ha anche ufficializzato la sua adesione al Gruppo dei Progressisti, Francesca Dorato, l’Assessore Pino Russo, ed ancora Era Rocco, Nicola Di Gerio, Gerry Rubini e Serena Carrozzino, tutti hanno ribadito da più angolature che il momento che era stato posto “per affermare che la volontà scaturiva da una precisa scelta politica, per costruire un modello di accoglienza per chi scappa dalle guerre e da ogni tipo di persecuzione”. Ciò al fine di far crescere con un progetto pilota il senso comune della cittadinanza, che punta a coinvolgere ogni livello della comunità per una ospitalità diffusa di cui è da anni garante la città. Invece per il consigliere Francesco Battaglia di Fratelli d’Italia l’idea è da bocciare, “non perché si è razzisti -ha detto- semplicemente perché ci vorrebbe più integrazione per i castrovillaresi che soffrono tanti disagi e perché un percorso del genere non si sa dove porti sulla base delle continue evoluzioni che si registrano”.
Nella discussione, svoltasi presso la sala 14 del Protoconvento francescano, dove era riunito il parlamentino locale, presieduto da Piero Vico che l’aveva convocata su determinazione dei capigruppo, e che, concludendo, ha richiamato la positività del confronto, testimone, attraverso l’intervento di tutti, di una Castrovillari solidale ed accogliente per storia e tradizione, il primo cittadino ha precisato che “Se il progetto presentato dall’Amministrazione sarà accolto dagli organismi centrali del governo, la città ospiterà nel 2017 20 persone presso famiglie”. Lo stesso sindaco ha aggiunto: «L’iniziativa costerà 252mila euro e si avvale di fondi statali. Un finanziamento del solo 5% sarà a carico dell’Ente che offrirà corsi di alfabetizzazione. Un intervento che esprime chiaramente la volontà di questa Amministrazione -ha aggiunto- per una solidarietà sostanziale, contro la sottocultura dell’indifferenza e del girarsi dall’altra parte». Al bando per il progetto d’ospitalità diffusa proposto dall'amministrazione ha risposto l’Associazione di Perugia “Civis onlus”, con sede a Cassano Jonio, che si occuperà sul territorio dei servizi di secondo livello di accoglienza Sprar, concernenti l’inclusione sociale e l’accompagnamento lavorativo, senza prescindere da un coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione, come ha ricordato Debora La Rocca dell’Associazione umbra, intervenendo nel momento di Consiglio aperto. Ulteriore contributo è giunto anche da Diego Radicione, per l’associazione “Integrandosi”, ricordando che la politica deve governare con determinazione i processi che presenta la realtà e rappresentando le tante esperienze già ben integrate in città. I lavori hanno registrato pure un minuto di silenzio, proposto dal presidente Vico per la scomparsa di Vincenzo Risoli, già vice sindaco e consigliere in questa città.

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