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Centrale del Mercure, comitato esulta: «Il Governo ha fatto giustizia»

  • Il territorio al presidente Mancuso:«convochi immediatamente il consiglio regionale per abrogare in autotutela la Norma Laghi»
Centrale del Mercure, comitato esulta: «Il Governo ha fatto giustizia»

LAINO BORGO - É stata salutata da un grido di esultanza la notizia che il Governo ha deciso di impugnare la Norma Laghi che, se attuata, limiterebbe le attività della Centrale del Mercure nel Parco del Pollino.

Ieri sera la decisione del Consiglio dei Ministri è arrivata durante lo svolgimento della riunione del comitato per la difesa del Mercure. «Il Governo ha fatto giustizia» è stato il primo commento a caldo dei rappresentanti della filiera istituzionale, sindacale, datoriale e imprenditoriale che si raduna attorno al comitato -guidato dalla sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, e dall'onorevole Domenico Pappaterra- che dal principio di questa vicenda sta lavorando alacremente per difendere la operatività della centrale di Laino Borgo e le migliaia di posti di lavoro diretti ed indiretti a lei collegati. «Adesso chiediamo al presidente Mancuso -continua il comitato- di convocare il consiglio regionale in seduta straordinaria e procedere all'abrogazione in autotela della norma Laghi che il Governo ha letteralmente distrutto, mantenendo fede agli impegni assunti con il territorio nel corso degli incontri avuti presso il consiglio regionale». «Siamo stati facili profeti, sin dalle audizioni del 20 dicembre 2024 che in commissione agricolatura il 7 gennaio. Avevamo fatto presente che la norma violava pesantemente articoli importanti della nostra costituzione, la legge Quadro sulle aree protette e introduceva, con un arbitrio fuori dal comune, una norma addirittura retroattiva che il nostro ordinamento giuridico assolutamente non prevede». «Si rassegni il consigliere Laghi che, dopo essere stato sconfitto dieci anni fa dal territorio del Pollino, adesso incassa questa seconda e definitiva stroncatura della sua iniziativa tesa ossessivamente a chiudere la centrale del Mercure. Resta davvero inspiegabile e incomprensibile perchè il presidente della Regione Roberto Occhiuto abbia seguito questa follia ambientalista, con una visione di tutela dell'ambiente ad intermittenza e sospetta perchè, come stanno segnalando in molti, non si può essere ambientalisti a Liano Borgo per il Mercure e industrialisti a Gioia Tauro per il rigassificatore». «La nostra posizione, compresa la tutela ambientale e la costruzione di una straordinaria rete occupazionale, l'avremmo voluta raccontare al presidente della Regione Calabria negli incontri che gli abbiamo ripetutamente richiesto anche il per il tramite dei Prefetti di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria e per i quali non abbiamo mai ricevuto risposta. Si è arrivati persino a censurare la legittima e pacifica mobilitazione che l'altro ieri 20 sindaci e circa 700 lavoratori hanno svolto in occasione del consiglio regionale per chiedere la revoca di una legge che ha gettato nello sconforto e nella disperazione centinaia di famiglie». «Si ravveda, dunque, il presidente Occhiuto -conclude il comitato per il Mercure- dall'insistere su una linea non solo in contrasto con il territorio, ma anche contro il suo stesso Governo».

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