Nove Comuni debitori per i rifiuti alla Regione nella Valle dell'Esaro In evidenza
- A Roggiano Gravina la maglia nera con oltre 136mila euro
- Scritto da Alessandro Amodio
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- Pubblicato in Esaro Cronaca
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ROGGIANO GRAVINA - In Calabria ci sono ben 103 Comuni morosi per i debiti concernenti le tasse sui rifiuti. La Regione Calabria vanta un credito totale di circa 23 milioni di euro. Prendendo a campione il territorio della Valle dell’Esaro (dieci Comuni) si scopre – secondo il prospetto diramato proprio dalla Regione – che l’unico ad essere in regola nei pagamenti aggiornati al 31 dicembre 2016 è quello di San Marco Argentano. In totale gli altri nove Comuni “devono” al Settore 8 che si occupa di rifiuti regionali poco più di 460 mila euro.
Tra questi, la “maglia nera” va a Roggiano Gravina che ha un debito di euro 136.793,70. Seguono nell’ordine: San Sosti euro 62.972,39; Mottafollone 55.726,06; Malvito 50.463,40; Sant’Agata d’Esaro 45.514,23; San Donato di Ninea 42.858,24; Santa Caterina Albanese 40.769,56; Fagnano Castello 18.822,08 ed Altomonte che chiude con euro 6.433,26. Il prospetto indica anche la percentuale di raccolta differenziata per l’anno 2015 e Roggiano Gravina in questa graduatoria risulta invece, ed al pari di Fagnano Castello, uno dei comuni più virtuosi con una differenziata tra il 35 ed il 50%. Altomonte, invece, si attesta tra il 25 ed il 35%, cosi come San Sosti e Sant’Agata d’Esaro. Al di sotto del 25%, infine, risultano i Comuni di Malvito, Mottafollone, San Donato di Ninea e Santa Caterina Albanese. Una “discrasia” tra debiti accumulati e la percentuale di differenziata quella del comune roggianese che risalta agli occhi ma che consente, comunque, allo stesso Ente di essere uno di quelli che paga un costo inferiore per tonnellata conferita alla Regione: 132 euro. Stesso costo c’è anche per Fagnano Castello, mentre per Altomonte il costo sale, sempre per tonnellata, a 147 euro al pari di San Sosti e Sant’Agata d’Esaro. Infine, costa 169 euro a tonnellata la spazzatura conferita da Malvito, Mottafollone, San Donato di Ninea e Santa Caterina Albanese. In effetti, pur con i debiti pregressi, chi nel frattempo sta procedendo ad aumentare la percentuale di differenziata ha un costo inferiore per il conferimento dei rifiuti e quindi una “premialità” che va ad avere risvolti positivi sulla cittadinanza e quindi sul consumatore finale che è poi quello che materialmente paga le bollette sui rifiuti solidi urbani.
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